“Sono emozionato per i miei ragazzi, è stato un percorso condiviso, ci sentiamo partecipi degli obiettivi che hanno centrato, per me è una giornata importante ed emozionante. Raspadori è cresciuto nel settore giovanile, doveva solo acquisire la consapevolezza di poter stare nel gruppo e quando ha avuto la possibilità si è conquistato il suo spazio, ma sapevamo che fosse un giocatore molto forte. Berardi ha iniziato con i fuochi d’artificio la carriera, poi ha avuto un calo fisiologico, è un ragazzo un po’ introverso, ma eccezionale. Locatelli aveva solo bisogno di resettare l’esperienza al Milan, al Sassuolo ha trovato una realtà più piccola, direi familiare, ma i suoi genitori gli hanno dato talmente tanto talento che bisognava solo non fare danni con lui. L’ho stuzzicato e provocato per far sì che potesse fare quello che sa fare con tutte le qualità che possiede”. Queste sono le parole d’esordio di Roberto De Zerbi, rilasciate ai microfoni di Sky Sport. L’ormai ex allenatore del Sassuolo ha commentato la convocazione agli Europei di tre neroverdi, ovvero Domenico Berardi, Giacomo Raspadori e Manuel Locatelli, con commozione e felicità.
In seguito, De Zerbi ha commentato il suo trasferimento dal Sassuolo allo Shakhtar Donetsk, alla ricerca di una realtà europea rilevante: “Non pensavo di andar via dal Sassuolo, una squadra costruita nel tempo alla quale mi sento ancora legatissimo, la sento ancora una mia creatura. Dopo tre anni ho parlato con la società e c’era qualcosa che non coincideva. Vedendo che non c’erano grandi possibilità di miglioramento, mi sono guardato intorno. Lo Shakhtar è un top club europeo, un’esperienza che può servirmi per completare il mio bagaglio, mi consentirà di cominciare a conoscere le competizioni europee, mi sento un tecnico capace“.