Euro 2020

Italia, Florenzi: “Mbappé il giocatore più forte di Euro 2020, ma a volte sono riuscito a fermarlo”

Alessandro Florenzi - Foto Nazionale Calcio CC BY 2.0

“Sto benissimo. Ieri ci siamo presi un giorno in più ma non ci sono infortuni o altro. Queste notti sono diverse da cinque anni fa, però siamo e sono vogliosi. Ho voglia di giocare questi Europei, dopo tanto tempo: ci stiamo preparando al meglio, siamo carichi per iniziare questa competizione”. Con queste parole Alessandro Florenzi è intervenuto nella conferenza stampa a tre giorni dall’esordio della Nazionale italiana a Euro 2020 contro la Turchia.

“I tifosi sono sempre pochi per quanto siano 15-16mila in uno stadio da 80mila. Sarà però un’emozione tornare in un campo che mi ha dato tanto, che mi ha visto crescere. Sarà una grande emozione, speriamo di fare una bella prestazione per iniziare bene” ha continuato.

Su Mbappé e sulla Francia“Hanno il giocatore più forte del torneo. L’ho visto tutto l’anno. Sono i favoriti, lo dice il Mondiale vinto, però voglio dire una cosa: vincere non è scontato e non è facile. Soprattutto in una competizione dove fanno la differenza i dettagli: può esserlo un calcio d’angolo o una giocata. Ci sono altre Nazionali forti che possono insidiarla ma ci siamo anche noi. Sarà dura, ci sono tante squadre pronte a darsi battaglia, speriamo di fare un buon Europeo”. “Come si ferma Mbappé? Si ferma di squadra. E’ il più forte dell’Europeo, forse anche del Mondo. Mi ci sono allenato, qualche volta non l’ho fermato, a volte ci sono riuscito. Neanche alla Play è così facile fermarlo.”.

Sui vaccini ai giocatori della Nazionale: “Siamo stati privilegiati, chi ha avuto la possibilità di fare il vaccino. Però non voglio immaginare cosa sarebbe successo se ci fosse stato un positivo come Busquets per la Spagna. Io ho avuto il Covid e il vaccino non l’ho fatto: ringraziamo le istituzioni che hanno fatto sì che potessimo giocare un Europeo in sicurezza”.

Su Donnarumma: “A Gigio nessuno deve dare consigli, la vita è la sua, il lavoro e le decisioni sono le sue. Sceglierà quello che penserà sia la cosa migliore per il suo futuro. Sul PSG posso dire che questo anno mi ha insegnato tante cose: sono entrato in uno spogliatoio di persone e personalità forti. Sono un giocatore migliore e so di essere un giocatore forte”.

Sulla Turchia: “Ha giocatori forti. Hanno tanti giocatori bravi: penso a Yilmaz che ha fatto una stagione purtroppo molto buona… Sono ben organizzati, abbiamo iniziato a studiarli. Sappiamo come fargli male, ci prepariamo ora per fare questa partita. Abbiamo tanta voglia di iniziare e di far bene”.

Sul mercato: “Non mi condiziona. Non leggo nulla, sono cresciuto sotto questo aspetto, prima leggevo anche quello che scriveva il vicino sotto casa. Poi qui penso solo a quello, le valutazioni le faremo solo quando sarà finito l’Europeo”.

“Non ci sono differenze tra Italia, Spagna, Inghilterra. Non dipende quanto corri, ma come corri. Se guardi i dati contro la Repubblica Ceca pensi che ti abbiano surclassato dal punto di vista fisico. Invece no, è stata un’altra partita. Come corri, come gestisci il pallone”.

Su Conte e Mancini: “Hanno due modi diversi di lavorare, in campo e fuori. Non vuol dire che non arrivano al loro obiettivo, non c’è una via sola per vincere, sono molto diversi in questo. Con Conte facevamo due allenamenti al giorno, ora no”.

Su Yilmaz: “Abbiamo fatto un video, la Turchia è la squadra che ha tirato di più da fuori nelle qualificazioni. Dovremo stare attenti: c’è anche Calhanoglu su punizione che è uno specialista. Cercheremo non solo di non fare fallo ma di non farceli arrivare”.

Su De Rossi “Non posso dire quello che penso del suo futuro, è molto scaramantico… Ha tutto per diventare un grandissimo allenatore. E quando dico tutto, non vuol dire solo le basi calcistiche, parlo anche di empatia. Ci sono tanti allenatori in Serie A, anche di quelli che ho incontrato io, che quando entrano in sintonia coi giocatori, possono anche non fare tattica. C’è qualcosa che ti arriva, che ti entra. E’ qualcosa in più che fa più della tattica. Da calciatore ti entrava diretto nella testa: spero diventi presto allenatore, essere allenato da lui sarebbe davvero fico. Però vediamo, sennò collaboratore. Vediamo”.

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