“Per noi è una gioia incredibile trovarci qui. Lo siamo per il nostro proprietario, per la famiglia del signor Armani, che ha supportato finanziariamente ed emotivamente questo club, che è stato un proprietario straordinario per questo club, e per i nostri tifosi, ovviamente“. Queste le parole di Ettore Messina, tecnico dell’Olimpia Milano, alla vigilia della sfida contro il Barcellona, semifinale di Eurolega in programma venerdì 28 maggio. “È una grande, nuova, esperienza. Mi sto godendo ogni singolo istante di questa Final Four. Indipendentemente dal risultato. Perché personalmente, attribuisco grande valore a quello che abbiamo fatto come gruppo, come squadra, come club, solo per essere qui“.
“Onestamente, non mi sono mai goduto una partita in tutta la mia vita, sia che la vinca o che la perda” rivela Messima, “ma essere qui in questa situazione è davvero gratificante. Mi sto godendo ogni singolo minuto da quando mi sveglio per allenarmi e anche qui, adesso. Non si sa mai, magari questa potrebbe essere la mia ultima conferenza stampa alle Final Four. Voglio godermi ogni secondo. Cosa succederà dopo, lo vedremo“.
Messina ha poi parlato delle diverse emozioni provate per le vittorie con Virtus Bologna e CSKA e la Final Four raggiunta con l’Olimpia: “Ovviamente poter competere in una Final Four con una squadra del tuo paese è importante, ma ricordo che giocare le Final Four con il CSKA, che rappresenta a sua volta un intero paese, è stata un’esperienza speciale e unica. La differenza principale è che quando sono stato qui con la Virtus e con il CSKA eravamo sempre i favoriti e avevamo grandi aspettative, mentre con Treviso e ora con Milano, probabilmente nessuno si aspettava di vederci vincere“.
Infine, il tecnico ha detto di non sentire la pressione di giocare una Final Four 29 anni dopo l’ultima disputata dall’Olimpia: “Non credo che nessuno nel club senta questo tipo di pressione, per due motivi. Uno, non siamo responsabili di ciò che il club ha fatto prima, quindi non possiamo assumerci la responsabilità degli ultimi 29 anni. E secondo, perché abbiamo avuto una stagione magnifica e anche se abbiamo costruito una squadra molto seria, molto competitiva, con giocatori di spicco e giovani giocatori affamati, non era previsto. Ma siamo qui, insieme a queste squadre fantastiche, e dobbiamo esserne molto contenti. Per me, la cosa più importante è che il club rimanga competitivo in futuro“.