Non l’ha fatta franca Bruno Andres Doglioli, il giocatore dei Rangers Vicenza che aveva aggredito l’arbitro Maria Beatrice Benvenuti nel corso di un match di Serie A l’11 dicembre 2016. La Corte d’Appello della Federazione italiana rugby ha accolto il ricorso della procura federale, rispetto alla precedente decisione del giudice sportivo che aveva inizialmente squalificato il giocatore per 36 mesi (il massimo della pena prevista per un gesto del genere).
Tuttavia, date le circostanze, la procura ha deciso di fare ricorso, in quanto il giudice sportivo aveva basato la sua decisione esclusivamente sul referto arbitrale, senza considerare la violenza delle immagini che, all’indomani della partita, hanno fatto il giro del mondo.
Nel corso dell’udienza, la procura ha presentato anche l’esito del referto medico della Benvenuti, che ha aggravato ancor di più la posizione di Doglioli. L’arbitro, oltre alle ferite riportate, infatti, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi dal placcaggio del giocatore e, a oggi, ancora non può tornare ad allenarsi.
Inoltre, la Benvenuti ha raccontato la sua versione del fatto, sostenendo che già in una precedente occasione, durante il match, Doglioli avrebbe cercato di aggredirla, desistendo soltanto all’ultimo momento: “Il suo atteggiamento – ha riferito l’arbitro – per tutta la gara è stato irriguardoso, aggressivo e indisciplinato. Ho sentito un colpo fortissimo alla schiena. Sono caduta a terra sbattendo la testa sopra un giocatore che ho immediatamente riconosciuto essere il capitano n.15 del Vicenza. Costui si rialzava alla mia destra come se nulla fosse successo, senza scusarsi o assicurarsi del mio stato e si allontanava velocemente”.