Il tecnico del Torino Davide Nicola è intervenuto nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Milan, in programma domani sera allo stadio Gran Torino e valido per la 36esima giornata della Serie A 2020/2021. “Abbiamo avuti tanti avversari tosti, il Milan è una squadra qualitativa e in forma. Giocano in maniera rapida con elementi in attacco di grande valore tecnico, i terzini supportano l’azione. Come si ferma dopo la vittoria contro la Juve? Ci stiamo lavorando, oggi ultimo allenamento. E faremo la conta di chi siamo. Chi giocherà e chi subentrerà, la partita è da costruire strada facendo”.
“Kessie? Ha un’esperienza non comune, arriva da interpretazioni di uno stesso ruolo con capacità di inserimento importanti e sa giocare anche da mezzala” ha continuato. “Partecipa alla manovra offensiva, ma l’abilità nostra dovrà essere quella di interpretare gli spazi. Dovremo leggere le situazioni, ma non abbiamo incontrato solo il Milan con questo tipo di gioco. Non so chi giocherà del Milan, non dovesse giocare Ibra hanno comunque Leao, Rebic e Mandzukic. Noi siamo curiosi di misurarci con questo avversario: lo facciamo in casa, vogliamo anche capire come limitarli”.
Sulla difesa e su Izzo: “Lyanco non si è perso: stava avendo continuità, poi infortunio ed è rimasto fuori. L’aspetto personale di una squadra è dare continuità quando si fa bene. Io non ho mai fatto questioni e non mi lamento se manca qualcuno, mi fido di chi c’è. Sicuramente non c’è Nkoulou, a prescindere dalla squalifica, e vedremo nei prossimi giorni. Voglio valutare Izzo, non ci fosse ce ne sono altri. E’ una fortuna avere tanti giocatori perché significa non essere mai a piedi”.
Sulla coppia Sanabria-Belotti: “Abbiamo compiuto passi enormi sulla tecnica e sull’armonia del gruppo. In allenamento, non facciamo coppie predefinite ma interscambiamo gli interpreti. Tutti i nostri attaccanti possono dire la loro, alcuni hanno avuto più possibilità. Per me è importante capire che a Verona tolgo due attaccanti e inserisco Zaza e Bonazzoli che dimostrano un ottimo impatto. La capacità di giocare insieme è valso per tutti. Siamo partiti con Zaza-Belotti con più frequenza perché Sanabria ha avuto il Covid, poi tutti possono interscambiarsi. Le caratteristiche dei giocatori si prestano a questo tipo di gioco. Oggi verifico lo stato di forma di tutti, dobbiamo avere bisogno dei cinque cambi”.
Sul centrocampo, Baselli e Mandragora: “Possono fare il centrocampista centrale, possono costruire gioco e ribaltare il triangolo per inserirsi e dare rotazioni in mezzo al campo per non perdere equilibrio. Entrambi possono interscambiarsi, è un peccato non sfruttarlo e succederà ancora”.
“Per la voglia di raggiungere l’obiettivo, ogni gara può diventare quella determinante. Sappiamo di dover fare un tot di punti per salvarci: anche ciò che faranno gli altri avrà un peso specifico, desideriamo al 100% raggiungere l’obiettivo. In ogni partita ci sono difficoltà emotive, ma alla fine nulla è mai finito. E il nostro campionato non finisce domani. Dobbiamo essere ottimisti, possiamo conseguire altri punti. Non so quanti siano, ma noi puntiamo sempre al massimo. Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo quattro partite in cui conseguire punti, domani è sempre la più importante. E non scindo mai aspetto psicologico o tattico: in base a ciò che stiamo costruendo, ci può essere più o meno convinzione. E vale per tutti” ha detto.
Come sta la squadra? “Sta lavorando da tempo su valori importanti: il cambio di metodologia è stato conseguita. Tutti i giocatori sono in condizioni ottimali, cerchiamo di valutare tutte le componenti. Da marzo scorso ad oggi, i ragazzi hanno dovuto subire una sospensione di tanti giorni. E soltanto giocando si ritrova la forma migliore. Tutto questo fa parte del confronto con il mio staff, pensando che la partita può cambiare ogni pochi minuti. I valori di Belotti sono buoni come quelli di altri. Abbiamo sempre dovuto sbagliare il meno possibile, devi avere la strafottenza e pensare solo a raggiungere qualcosa”.
“A me interessa solo l’obiettivo finale, credetemi è questo l’unico mio pensiero. Non sapete nemmeno quanto. Ed è per questo che mi sento vivo, ho già messo in preventivo che nella vita può succedere di tutto” ha continuato.
“Sirigu? Per me è tutto a posto”.
Come giudica il suo percorso? “Quando subentri, hai la priorità di resettare perché devi conoscere subito i ragazzi. Questo Toro ha la capacità di far vedere strategie diverse in funzione dell’avversario: è importante, vuol dire che incontrare il Verona non è come il Milan. Si può fare sempre meglio, non sono mai completamente soddisfatto e ho sempre un po’ di insoddisfazione. Abbiamo dimostrato che crediamo in ciò che facciamo, la gente che ci guarda è paga di questo ma tutti noi vogliamo fare ancora meglio”.
Sul finale di stagione: “Non voglio stare tranquilli, ma certi e sereni di fare il nostro lavoro. Ed è un po’ diverso. Non puoi stare tranquillo perché devi conquistare un obiettivo, i ragazzi stanno portando il percorso e io non voglio meriti particolari. Voglio che credano in ciò che stanno facendo, in 16 partite abbiamo dimostrato di avere valori diversi: serve che facciano tutto con il massimo dell’entusiasmo. Stiamo lavorando, vogliamo raggiungere un obiettivo importante e su questo continuiamo. Le difficoltà e i bivi fanno parte della vita, siamo sereni ma anche affamati”.