A St. Moritz oggi per i Campionati del Mondo di sci alpino era il turno della specialità regina. Dopo gli inutili tentativi di ieri a causa della nebbia, si è disputata la discesa libera maschile. Il successo è andato allo svizzero Beat Feuz, che in una gara concitatissima ha preceduto il canadese Eric Guay e l’austriaco Max Franz. Ancora fuori dal podio gli italiani, il migliore dei quali Peter Fill solo nono, Dominik Paris tredicesimo.
Gli azzurri, che erano tra i favoriti principali anche della medaglia d’oro, non erano ovviamente gli unici nomi grossi al cancelletto: Jansrud sicuramente, ancora di più dopo il superG, la forte squadra austriaca sembrava essere quasi tornata al top, con Reichelt e Mayer in primis ma non solo, e ovviamente c’erano gli svizzeri capitanati da Feuz, nonché Erik Guay dopo l’oro nel superG. Nonostante un po’ di foschia nella parte alta condizioni dignitose per quasi tutti gli atleti.
Primo a partire tra i migliori era Dominik Paris, bravo soprattutto nella parte più tecnica, nonostante qualche impaccio sui salti, mettendo il naso avanti al redivivo Fayed per soli 17 centesimi. Proprio nei salti ha fatto la differenza Peter Fill, una gara apparentemente ineccepibile la sua da cima a fondo, dando 24 centesimi all’altro azzurro. Ma come accade spesso nelle gare di un giorno la sorpresa è sempre dietro l’angolo, e in questo caso non era riconducibile a un atleta in particolare ma alle condizioni di gara che, migliorando di minuto in minuto allontanavano gli azzurri dalle posizioni do testa. Così prima lo sloveno Bostjan Kline, che sfruttava al meglio degli sci bomba sotto i piedi e beffava i due azzurri, e poi il solito Jansrud mettevano gli sci davanti. Ma le emozioni non erano finite, il padrone di casa Patrick Kueng sfoderava una delle sue migliori prestazioni e proprio sul filo di lana agguantava la prima posizione provvisoria ex aequo col norvegese. Per lo svizzero, in generale bravo in tutti i settori, strepitosa soprattutto la qualità nell’ultimissima parte di gara e nello schuss finale. Era tutt’altro che decisa la lotta per il podio, col numero 13 scendeva l’elvetico Beat Feuz e nel visibilio generale si rendeva protagonista di una gara perfetta, come quella delle finali di Coppa del Mondo 2016 sempre a St. Moritz, e rendeva indimenticabile la giornata per tutto il team svizzero, se non fosse che qualche minuto dopo prima Eric Guay, gia tra i favoritissimi, e l’austriaco Max Franz riuscivano a buttare fuori dal podio Kueng e Jansrud con delle prove fantastiche da cima a fondo.
Pur essendo una gara regolarmentare è indubbio che le condizioni climatiche abbiano avuto un proprio ruolo, in particolare i primi a partire hanno un po’ patito la cattiva visibilità nella parte alta e in generale la pista è andata via via velocizzandosi anche in virtù di un sole che col passare dei minuti picchiava sempre di più. A enfatizzare ancor di più queste disparità una pista spettacolare ma che non è riuscita a fare selezione e che ha di fatto notevolmente appiattito i valori.