Paolo Berdini si è dimesso. Dopo l’intervista apparsa sulle colonne della Stampa, l’assessore all’urbanistica di Roma ha deciso di rassegnare le sue dimissioni. “Ho incontrato Virginia Raggi in Campidoglio – ha dichiarato – le ho ribadito la stima che merita. Provo profonda amarezza per la situazione che si è venuta a creare. Ne ho preso atto e, pertanto, ho rimesso il mandato conferitomi dalla sindaca lo scorso luglio. Ci stanno massacrando, un vero e proprio linciaggio mediatico che si sta scatenando proprio nel momento in cui l’amministrazione comunale prende importanti decisioni che cambiano il modo di governare questa città”. Un capitolo importante anche per il futuro dello Stadio della Roma, Berdini era infatti il nemico numero 1 dell’impianto progettato dall’archistar Dan Meis per la società giallorossa.
Una svolta che arriva poche ore dopo la prima vera apertura dell’assessore al definitivo sì allo Stadio. Nei prossimi giorni, giovedì per la precisione, era in programma un tavolo tecnico per discutere della riduzione delle cubature. Cosa succederà adesso? E’ lecito pensare che potrebbe prevalere l’ala meno oltranzista pronta a dire sì al progetto con la condizione di un taglio alle cubature ‘soft’ rispetto alla fazione capeggiata proprio da Berdini che invece chiedeva uno stravolgimento del progetto originario.“Il piano regolatore permette una cubatura aggiuntiva che è già di per sé imponente. Io su quella cifra non muoverò una virgola“, ha dichiarato mesi fa. Uno dei fattori principali per l’impasse dell’iter del progetto è stato proprio la presenza di diversi punti di vista all’interno della giunta a 5 stelle, due fazioni opposte troppo deboli per predominare sull’altra. La defezione di Berdini, e di conseguenza dell’ala oltranzista, potrebbe essere la svolta.