Ai microfoni di Champions Journal, ha parlato Zlatan Ibrahimovic sul suo ritorno alla Svezia, il Milan ed il passato. “Voglio sempre di più”, ha spiegato l’attaccante del Milan. “Forse è per questo che oggi sono qui e sono in grado di giocare e fare quello che sto facendo, perché non vedo molti della mia età fare come me. Il momento in cui un giocatore supera i 30 è quando inizia a calare e lascia. Dopo i 30 io ho iniziato a diventare ancora più forte”.
Ibrahimovic è poi tornato sulla questione infortunio al ginocchio del 2017, con la maglia del Manchester United, dove la sua carriera sembrava a rischio. “Mi ci è voluto un anno per tornare e sentirmi vivo”, ha dichiarato. “Sarò onesto– prosegue Ibra- il lavoro che ho fatto è stato molto noioso. Era un lavoro mentale al quale non ero abituato. Sono abituato a toccare la palla: tirare, riceverla, segnare, usare l’immaginazione per creare qualcosa”. Guardavo l’ora e chiedevo ‘Quando è finita? Quando ho finito? Devo farlo di nuovo?’ Ma avevo persone intorno a me che mi spingevano e non mi lasciavano diventare pigro. ‘Devi farlo, devi farlo!’, dicevano. Alla fine, mi sono sentito di nuovo vivo” , chiude il centravanti del Milan.