L’attaccante del Milan, Zlatan Ibrahimovic, nel corso della conferenza stampa per il suo ritorno in Nazionale, ha avuto modo di parlare anche della sua nuova esperienza al Milan: “Dopo due anni ai Galaxy mi sentivo ancora vivo, il mio agente mi disse che per me era troppo facile giocare negli Stati Uniti. Così gli chiesi chi aveva più bisogno di me e lui mi rispose facendo il nome del Milan. Così ha chiamato i rossoneri ed eccomi qui. Sono ottimista sul campionato, si è creata un’ottima sintonia nel gruppo e una giornata senza i miei compagni del Milan è come una giornata senza i miei figli. È come se fossimo seduti in una stanza e tutti stessero aspettando che Zlatan venga a dirci cosa fare, io voglio farne parte. Mi piace il progetto che sta facendo il Milan in questo momento. Non è la stessa squadra di dieci anni fa, quando compravano giocatori mondiali”.
“Svezia? Il club non ha avuto obiezioni sul mio ritorno in nazionale. Per me non è ancora arrivato il momento di ritirarmi, giocherò finché potrò perché voglio continuare a fare ciò che amo. In questo momento non penso al ruolo di allenatore. Penso che sia più facile essere un giocatore di calcio che un allenatore. Soprattutto se sei stato un ex giocatore. Penso che sia molto stressante essere un allenatore”, ha concluso lo svedese.