Ciclismo

Ciclismo: Chapeau Arnaud Demare, la Milano-Sanremo è tua!

Arnaud Démare - Foto Doha Stadium Plus Qatar CC BY 2.0

Dopo ventuno anni la Milano-Sanremo torna a parlare francese. Nel 1995 fu Laurent Jalabert a cantare la Marsigliese sul podio di Sanremo, questa volta tocca ad Arnaud Demare, 25enne dal talento cristallino. Il corridore della Fdj si è aggiudicato uno sprint thrilling, con cadute (Fernando Gaviria) e salti di catena (Nacer Bouhanni), ma il suo è un successo limpido, meritato, perché la potenza che ha espresso nei metri finali, prima di esultare a braccia alzate sullo storico traguardo di Via Roma, non avrebbe avuto eguali, nemmeno con gli avversari dello sprint a pieno regime. Arnaud Demare mette dietro Ben Swift (Sky) e Jurgen Roelandts (Lotto-Soudal), che completano un podio poco pronosticabile alla vigilia. Filippo Pozzato, ultimo italiano a vincere la Milano-Sanremo nel 2006, è ancora una volta sugli scudi: 8° e migliore azzurro, davanti a Sonny Colbrelli e Matteo Trentin.

Dalle strade della Lombardia a quelle della Liguria il profumo, unico, inconfondibile, è sempre lo stesso, la storia del ciclismo lì a portata di mano: il Passo del Turchino, i Capi, la Cipressa, il Poggio, l’arrivo di Via Roma. Passaggi obbligati, noti e arcinoti per gli appassionati di ciclismo sensibili al fascino ancestrale della Milano-Sanremo, la corsa più lunga e imprevedibile del mondo. Il percorso, salvo qualche piccolo ritocco, è sempre quello, a meno che non accadano fatti imprevedibili. La 107ª Classicissima sarà anche ricordata per l’insolita deviazione dei corridori in autostrada. Tutta colpa di una frana sull’Aurelia, all’altezza di Arenzano (chilometro 160 di gara), che ha ferito due passanti e reso inagibile la strada. Fortunatamente il gruppo è ancora lontano e la direzione di gara può fare mente locale, scegliendo tra due opzioni: la neutralizzazione della corsa in prossimità del punto dissestato o il dirottamento sull’A10 con aggiunta di 4 chilometri ai 291 inizialmente previsti. Si sceglie, giustamente, la seconda ipotesi. Ecco che a Genova-Voltri il serpentone colorato mette la freccia, attraversa il casello e diventa, fino ad Arenzano, padrone dell’autostrada. Non c’è pedaggio, non ci sono limiti di velocità, ma uno spettacolo del tutto improvvisato.

In avanscoperta undici uomini, che fin dai primi chilometri si godono le bellezze paesaggistiche e l’entusiasmo della gente in esclusiva assoluta. Ci sono tante famiglie e tantissimi sono anche i cicloamatori, che hanno deciso di festeggiare la festa del papà sul percorso della Milano-Sanremo. D’altronde, se il clima non è primaverile poco ci manca. Tra gli attaccanti sono presenti gli italiani Matteo Bono (Lampre-Merida), Samuele Conti (Southeast), Mirco Maestri (Bardiani), Andrea Peron (Novo Nordisk) e Marco Coledan (Trek-Segafredo). In differita il gruppo, che vigila, lasciando un vantaggio massimo di poco superiore ai 10 minuti destinato a diminuire con il progressivo avvicinamento verso il traguardo di Sanremo. Nel plotone principale la temperatura si alza esponenzialmente nel passaggio tra Imperia e San Lorenzo al Mare, quando le squadre dei big cercano di farsi spazio in testa al gruppo per affrontare la Cipressa nelle migliori posizioni. Diverse le cadute, una delle quali coinvolge l’australiano Michael Matthews, tra i grandi favoriti della vigilia. Il corridore della Orica-GreenEDGE riparte, ma è costretto a dire “addio” alle proprie ambizioni di vittoria. Il gruppo affronta la Cipressa ad andatura sostenuta. C’è Eros Capecchi a tirare, perché Vincenzo Nibali vuole sondare la gamba degli avversari. Nel frattempo la fuga è annullata. Gruppo compatto, inizia un’altra corsa.

Poco prima dello scollinamento sulla Cipressa, scattano Giovanni Visconti (Movistar) e Ian Stannard (Sky); i due guadagnano una quindicina di secondi e, terminata la discesa, sono raggiunti anche da Daniel Oss (Bmc), Matteo Montaguti (Ag2r) e Fabio Sabatini (Etixx-QuickStep). Anche l’Italia vuole essere protagonista alla 107ª Milano-Sanremo. L’azione dura lo spazio di 11 chilometri. Prima del Poggio, ultima ascesa di 3,7 chilometri, il gruppo è di nuovo compatto. Inizia la battaglia. Andrea Fedi (Southeast-Venezuela) scaglia la prima pietra, ma non decolla. Nelle ultime rampe di salita la stoccata di Michael Kwiatokowski fa più paura. In discesa accelera anche Vincenzo Nibali, che si porta appresso Peter Sagan, Fabian Cancellara e gli altri uomini più attesi. Lo Squalo prova a fare a tutta la discesa, mentre l’ex campione dal mondo in maglia Sky prosegue la sua cronometro individuale verso il traguardo di Via Roma ma viene riassorbito a 1200 metri dal traguardo. Il campione norvegese Edvald Boasson-Hagen prova a partire lungo, ma la 107ª Milano-Sanremo si decide in velocità. Peter Sagan sembra ben piazzato alla ruota di Fernando Gaviria, ma il giovane colombiano si distrae e ruzzola sull’asfalto, costringendo il campione del mondo a una deviazione di troppo per evitarlo. Intanto davanti è bagarre: sembra profilarsi un duello tutto francese tra Arnaud Demare e Nacer Bouhanni, entrambi a segno all’ultima Parigi-Nizza, ma nel momento clou salta la catena al velocista della Cofidis. Sfreccia Arnaud Demare davanti a tutti, con uno sprint di rara bellezza. Per gli altri grandi favoriti restano soltanto i rimpianti, con Nacer Bouhanni che chiude quarto e sfoga la sua rabbia sull’incolpevole bicicletta. Fernando Gaviria, che vede sfumare la sua prima Milano-Sanremo, tagli il traguardo addirittura in lacrime. È giovane, giovanissimo, avrà altre occasioni per riassaporare la magia della Classicissima.

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