La Juventus dimostra di essere stata ferita dall’eliminazione in Champions League e cambia marcia alla Sardegna Arena. Dopo la sera più brutta, quella in casa del Porto, pochi giorni dopo arriva una prestazione encomiabile dei bianconeri contro il Cagliari, capaci di chiudere già la pratica nel primo tempo e di non fallire in quello che era mancato pochi giorni fa e più volte in questa stagione, vale a dire l’approccio. La squadra di Pirlo, che manda in campo tutti assieme dal 1′ Chiesa, Kulusevski, Morata e Ronaldo, entra in campo con una cattiveria mai vista e schiuma rabbia fin dalle fasi iniziali.
A colpire, in particolare, è quanto fatto da Cristiano Ronaldo. Contro il Porto è stato il capro espiatorio per la sconfitta e sono piovute sulle sue spalle critiche spesso assurde, fuori luogo e ingenerose, specie se si considera che CR7 è ancora il miglior giocatore al mondo e per alcuni di tutti i tempi. Uno con la sua classe e il suo palmares certe parole scomposte se le lascia scivolare addosso e contro i sardi al pronti-via è già scatenato. In appena mezzora il portoghese si erge a protagonista assoluto della partita segnando una tripletta in tutti i modi: di testa, su rigore e con un’azione personale, anche se prima degli ultimi due gol la leggenda di Madeira è sotto la lente d’ingrandimento per un calcio in faccia involontario a Cragno che avrebbe potuto costargli il rosso ma che frutta solo un cartellino giallo. Dopo lo 0-3 è gestione dei ragazzi di Pirlo che subiscono la rete di Simeone, ma di fatto non concedono praticamente quasi mai alla squadra di Semplici la possibilità di rientrare davvero in partita. L’Inter è ancora a -10 (ma c’è sempre la partita da recuperare col Napoli, ammesso si possa giocare mai), la sensazione è che giocandole tutte così può arrivare un importante filotto di successi in fila. Se basteranno per rientrare nella corsa scudetto, è un altro discorso.
