Nel 2017-18, quando era un attaccante del Borussia Moenchengladbach, Vincenzo Grifo era solito andare in un ristorante italiano presente in città, facendo amicizia con il proprietario Nino Abate. Luca, il nipotino di Nino di soli 6 anni, è affetto da atrofia muscolare spinale dalla nascita, e ogni quattro mesi deve subire una puntura lombare con la quale gli viene iniettata una proteina che da solo non produce. Vincenzo ha deciso di aiutare la famiglia nella lotta contro la malattia con una raccolta fondi per trasferire Luca in Germania e sottoporlo ad una nuova cura. Oltre a lui anche l’ex nazionale rumeno Ioan Lupescu e quello svedese Patrik Anderson si impegnati per aiutare la famiglia.
L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), nei mesi scorsi, ha approvato la nuova terapia genica Zolgensma, che aiuta chi è affetto da atrofia muscolare spinale a riprendere a mangiare e a parlare. Luca potrebbe anche tornare a stare seduto poichè il nuovo farmaco corregge il difetto nel dna con un’unica somministrazione. Il problema è che mentre l’Agenzia Europea per i Medicinali ha autorizzato a tutti gli stati membri il trattamento per tutti i bambini fino a 21 chili, in Italia la terapia è consentita solo su pazienti che pesino al massimo 13 chili e mezzo.