Gavvillucci poi prosegue: “Ci può essere un contrasto aereo normale con spinta energica, un fallo da giallo come nel caso di Pjanic in cui con il braccio e il ginocchio colpisce in maniera imprudente. Poi c’è l’espulsione quando si carica il colpo contro la schiena dell’avversario. Ci sono i tre step. Lui ha valutato l’intensità non nella maniera giusta. Ha avuto paura di ammonire Pjanic? Non è così, ma se così fosse stato allora un arbitro dovrebbe appendere le scarpette al chiodo. Un arbitro non si può permettere di avere il timore di fischiare qualcosa. Non credo che sia questo il motivo però”, spiega l’ex arbitro. Che poi confessa: “Anche a me è capitato di non accorgermi di qualcosa perché ero troppo vicino all’azione”.