Serie A

De Rossi: “Ibra? La società è stata di manica larga. Il mio addio alla Roma? Non è stato un attacco al re”

Daniele De Rossi
Daniele De Rossi - Foto Antonio Fraioli

“Credo che la società sia stata di manica larga perchè Zlatan ha fatto diventare primo il Milan fino a una settimana fa con una squadra che era da quinto o sesto posto. Queste le dichiarazioni di Daniele De Rossi in merito al caso Ibrahimovic a Sanremo durante la presentazione dell’VIII edizione del corso da Team Manager alla Luiss. “Non è una cosa che può gestire l’allenatore, ma la società – ha aggiunto l’ex capitano della RomaIbra ha rivoluzionato la squadra, è un motivatore ma il club doveva intervenire”. In merito alle occasioni mancate nella Capitale di organizzare prima le Olimpiadi e poi lo stadio che sarebbe dovuto sorgere a Tor Di Valle, De Rossi ha proseguito: “Sono due episodi che tolgono qualcosa all’Italia e a Roma. Avere una manifestazione del genere sarebbe stato motivo di orgoglio. Lo stesso vale per lo stadio. E’ un peccato grande, io ho assistito a due presentazioni degli stadi a Roma, prima con Sensi e poi con Pallotta, pensavo fosse fatta in entrambi i casi. Alla fine siamo rimasti col plastico. Sarebbe potuta essere la miccia per un cambio di marcia per il calcio italiano”. Infine, su quanto successo a Gianluca Gombar nella Roma, il team manager dei sei cambi in Coppa Italia, e al suo addio in giallorosso ha concluso: “L’errore lo ha fatto anche se credo ci sia un concorso di colpa. Certo se avessero mandato via tutti quelli che in venti anni a Trigoria ho visto sbagliare rimarrebbe solo la lupa all’ingresso. Il mio addio? Non è stato un attacco al re, mi ha dato fastidio però che mi chiedessero sforzi nel giocare e poi mi evitavano in corridoio o che dopo un dirigente abbia parlato male di me dicendo che fossi finito. L’addio di Totti comunque mi ha preparato”.

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