Il tecnico del Parma Roberto D’Aversa, nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match contro il Verona, valevole per la ventiquattresima giornata di Serie A 2020/2021, ha fatto il punto sulla difficile situazione del club ducale: “La settimana sotto l’aspetto degli allenamenti è andata bene, i ragazzi si sono allenati. Il risultato è stato diverso da quanto ci aspettavamo nel derby, dobbiamo riscattare la prestazione in una partita non semplice. L’Hellas è organizzato, gioca uomo su uomo, dobbiamo essere pronti fisicamente e mentalmente. Krause? Da parte nostra è un privilegio avere questo presidente che trasmette fiducia ed entusiasmo, importante per il club e il mio staff. Lo trasmette con pacatezza. E’ importante, ha detto che entreranno altre figure e vuole migliorare casa nostra, abbiamo un presidente che ha investito di più, dobbiamo essere bravi noi. Il futuro non mi preoccupa, Parma può avere un futuro ottimo e noi pensiamo al presente, dobbiamo preservare una categoria fondamentale”.
I gialloblù hanno devono ancora fare i conti con delle pesanti assenze, su tutte quella del neo-acquisto Graziano Pellè: “Pellè ieri non si è allenato e si è fermato stamani, in quel ruolo devo valutare chi far partire. Cornelius è stato fermo tre giorni, può partire dall’inizio ma valuteremo fino alla fine, va ragionato sul minutaggio per rischio infortuni. E’ un aspetto da considerare. Mancano tante partite ma domani va affrontata come una finale, così come le altre. Il campionato non finisce domani, ma noi non possiamo dipendere dagli altri ma dal nostro percorso. Domani dobbiamo andare a Verona senza alibi. Oggi pomeriggio dobbiamo pensare che domani andremo a fare una finale, punto. Le statistiche del possesso mi interessano poco. Noi abbiamo fatto un calcio verticale per fare gol velocemente, nell’ultima partita non c’è stata prestazione. Sin dall’inizio siamo venuti meno in tutto. I ragazzi stanno cercando di fare ciò che chiedo, ma è fondamentale capire se le cose le facciamo con convinzione. Abbiamo perso un po’ quel DNA che ci ha caratterizzato in questi anni, quello successo fino a che non c’ero non mi interessa, dobbiamo ritrovare quello spirito che ci ha contraddistinto in questi anni. Con lavoro, intensità, senza differenziare il gruppo, tutti siamo importanti per il raggiungimento degli obiettivi”.
D’Aversa, nonostante le mille avversità incontrate finora in questa stagione, non ha affatto intenzione di arrendersi: “Qualcuno si è divertito a creare una polemica sulle mie dichiarazioni, quando mi riferivo a gente pronta mi riferivo a questo, per la difficoltà del momento. Andare a cercare partite con più giocatori, compreso il fatto che ora si giocherà più partite in settimana. Anche in passato le difficoltà le abbiamo avute, infortuni o squalifiche, e siamo sempre andati in campo cambiando il pronostico iniziale. Chi andrà in campo avrà un’opportunità importante, chi non c’è ci dispiace, ma noi dobbiamo ragionare su chi va in campo e chi va in campo deve ragionare sul fatto che dia il 120% per fare il risultato pieno, cercando una scintilla, una vittoria che è l’unica medicina che può migliorare la situazione. Se aspettiamo il caso non avverrà. Se andiamo là pensando che sarà difficilissima ma convinti che possiamo andare alla ricerca di un risultato pieno. In forma generica mi aspetto molto di più da chi è con me da diverso tempo e dai nuovi arrivati. Detto questo, quando faccio le formazioni le si fanno perché magari si vogliono risposte da qualcuno nei momenti di difficoltà, nella formazione devo valutare la condizione fisica, in settimana abbiamo fatto i test e li difficilmente si può smentire. L’occhio fa la sua parte, si vede quando uno sta bene o no. Ragiono su tutto, poi indipendentemente dal sistema, importa l’interpretazione e quando un allenatore sceglie lo fa perché pensa che chi sceglie dia più garanzie. Poi nel post gara siamo tutti sempre bravi”.
Il risultato maturato nel finale contro il Sassuolo potrebbe aver contribuito al peggioramento dello status mentale della squadra, come sostiene anche il tecnico: “Il risultato era stato positivo perché si è pareggiato, ma è normale che se avessimo vinto avremmo parlato di una cosa diversa. Proprio quell’episodio, magari negativo, dove noi fino a venti secondi dalla fine stavamo vincendo e avrebbe potuto cambiare tutto, lo dobbiamo portare come testimonianza che basta un risultato positivo per cambiare tutto. Ora è tutto nero, ma basta un risultato positivo per tornare in una posizione di classifica in cui anche gli altri vengono a giocare in un ambiente diverso. Sotto l’aspetto mentale qualcosa ha contribuito, ma siamo usciti con un risultato positivo e mi riallaccio a Sassuolo perché le difficoltà erano enormi, con Iacoponi che ha giocato con un allenamento e con Dierckx che è un 2003. Quell’aspetto deve farci capire che basta poco, ora dobbiamo ragionare su domani. Non è semplice, tutti ci sentiamo responsabili, viviamo per il Parma ed è normale che non possa esserci quell’entusiasmo che c’è quando le cose vanno meglio. La negatività non ci deve essere, deve esserci la voglia di uscirne, ma non con le chiacchiere. E’ arrivato il momento di dimostrarlo con i fatti, abbiamo la potenzialità per uscirne”.