In una splendida giornata di sole a St. Moritz, dove si stanno svolgendo le finali della Coppa del mondo di sci alpino, è stato il turno del tanto criticato Team Event, onorato anche da una pista in ottime condizioni che ha retto bene fino all’ultimo passaggio. Ad aggiudicarselo i padroni di casa della Svizzera, oggi principalmente a trazione femminile con Wendy Holdener, Daniel Yule, Michelle Gisin e Reto Schmidiger, che hanno preceduto di un’inezia in finale la Germania di Katrin Hitl-Stangassinger, Stefan Luitz, Lena Duerr e Dominik Stehle. Male l’Italia, subito eliminata nei quarti di finale.
La gara come prevedibile ha visto molte assenze e pochi atleti di spicco, proprio per il fatto che valeva esclusivamente per la classifica a squadre e non assegnava punti in Coppa del mondo individuale. Al cancelletto di partenza degli ottavi di finale solo la Svezia si presentava praticamente al completo, ciò le ha permesso di buttare fuori prima i canadesi e poi gli austriaci, in quest’ultimo caso grazie alle vittorie di Myhrer, Hargin e della Pietilae-Holmner. Nei quarti, dove è cominciata la vera gara, delusione per l’Italia, che ha dovuto arrendersi nel confronto con la Germania, dopo aver pareggiato 2-2, a causa del raffronto dei tempi che ha visto soccombere gli azzurri per 79 centesimi. Decisiva è stata la pesante sconfitta di Marta Bassino, sfortunata a confrontarsi con una Duerr estremamente ispirata. Negli altri due confronti vi sono state le vittorie di Svizzera e Francia rispettivamente su Norvegia e Stati Uniti.
Nelle semifinali appassionante duello tra Svizzera e Svezia. Questi ultimi hanno conteso fino all’ultimo metro la finale agli elvetici, che dopo le vittorie di Schmidiger e Holdener si presentavano quasi sicuri della finale prima dell’ultimo confronto. E’ stato Mihrer a far vedere i sorci verdi agli avversari con uno dei migliori tempi di giornata, ciò nonostante la Svizzera si è imposta per soli 8 centesimi sulla Svezia. Tanto equilibrio anche nell’altro confronto, che ha visto prevalere i tedeschi sui francesi, con Luitz e ancora Duerr sugli scudi. Semifinale anche qui conclusa in parità, ma che ha visto prevalere la Germania per 29 centesimi come miglior tempo.
La finale è stata estremamente equilibrata, con la Svizzera che ha preceduto di soli 4 centesimi i tedeschi, con in particolare le vittorie di Wendy Holdener e Reto Schmidiger. Per i tedeschi vittorie, alla fine ininfluenti, di Luitz e Duerr, quest’ultima probabilmente la più brillante di tutti oggi. Nella finale per il 3° posto la Svezia ha dominato 3-1 sulla Francia sfruttando al meglio il fatto di aver schierato la propria squadra al completo.
Abbiamo raccolto le dichiarazioni di Irene Curtoni, a cura di Giulio Gasparin, inviato EBU per la FIS.
Giornata stupenda, ma la gara forse poteva andare un po’ meglio, no?
“Noi siamo entrati ai quarti di finale, e si incontrano già squadre forti e magari più preparate. Poi c’è chi vuole farlo il parallelo e chi non vuole e magari ci si prepara un po’ così la giornata prima o la settimana prima. Certo che non ci piace perdere, ma a volte non va come si spera; anche squadre favorite come l’Austria escono al primo turno, perché è una disciplina particolare, dove se fai un errore sei già fuori gioco”.
A te piace come format di gara?
“Sì, però purtroppo non c’è mai una preparazione adeguata ad essa, c’è una gara, assegnano la medaglia. Vincere oggi è importante perché perdere non ci piace, ma comunque i prossimi due giorni sono quelli importanti per noi. Purtroppo la viviamo ancora in questo modo e di conseguenza arrivano i risultati”.
Qui l’anno prossimo si disputerà il Mondiale, ti piace la pista?
“A me piace, poi io sono valtellinese e sono vicina a casa. Ogni pista è bella, il panorama poi aiuta sempre, ma poi dipende dalle condizioni della neve il giorno in cui si gareggia. Soprattutto la neve è molto importante per noi italiani: sarà diversa probabilmente”.