Calcio

Zenga incontra il figlio Andrea al GF Vip: “Mai avuti così tanti insulti. Non ho fatto la guerra a nessuno”

Walter Zenga - Foto "championsleague.basketball"

“È un anno che non vedo anche Jacopo, il mio primogenito, con il covid e il mio lavoro. Quando ero a Cagliari non ho visto i miei figli piccoli. Sono abituato ai tempi lunghi da genitore, ma non c’è nessun problema. Il ricordo più vivo di Andrea? A parte il matrimonio di Jacopo mi è rimasto impresso nel 2007 quando sono venuti a trovarmi negli Emirati a trovarmi, è stata una bella situazione. Sono stati con me una settimana. Vivendo in tre Continenti diversi non è semplice avere un rapporto continuativo. Così Walter Zenga ha esordito durante il suo intervento al GF Vip, in cui il figlio Andrea è un concorrente, parlando del loro rapporto mai veramente decollato. L’allenatore ha voluto spiegare anche i motivi che lo hanno spinto ad approdare nel programma di Canale 5 per parlare con il figlio: “Ho visto che si è parlato di guerra, ma non ho mai fatto nessuna guerra, ho sempre subito e sono qua per chiarire alcuni aspetti e quando sarà uscito da qui, se da uomo deciderà di conoscere la verità raccontata, ci vedremo senza problemi. Io faccio l’allenatore e vivo all’estero e non è facile dare continuità ai rapporti. Ma bisogna sempre essere leali e corretti. Io ho fatto degli errori come fanno tutti nella vita, ma sono qui per incontrarlo e guardarci negli occhi. Ci mancherebbe che io non voglia bene a mio figlio. Non ho tirato fuori io il problema, lo avrei gestito senza intromissioni. I social creano situazioni negative e trovarsi sotto la foto dei bambini gli insulti delle persone non è bello perché nessuno sa la verità. Io ho scritto un post non contro mio figlio, non gli avrei risposto su Instagram. Ce l’avevo con chi mi ha attaccato. Andrea è come me, siamo molto simili di carattere. Abbiamo anche la stessa barba, ma lui è più bello ovviamente”. La risposta di Andrea Zenga non si è fatta attendere: “Per una mia scelta di parlare della mia vita in tv magari creo problemi che se non fossi venuto qui non si sarebbero creati e mi dispiace che lui o altri ricevano insulti per alcune mie dichiarazioni. Ma può trattarsi di lui o di altre persone di cui parlo. Se la figura di papà mi suscita affetto ad oggi? Non saprei rispondere, molto sinceramente. Se ho mai avuto la speranza di vederlo in tv? Speranza onestamente no. Sono consapevole. Preferirei un confronto fuori, ma capisco che è stato tirato in ballo e avrebbe il diritto di potersi esprimere”. Il confronto fra i due è continuato per alcuni minuti e l’ex portiere dell’Inter ha ammesso anche alcune mancanze nei confronti del figlio, ma lo ha richiamato su alcuni punti:  “È vero, a volte non ci sono stato. Tralasciando le squadre che ho allenato nella mia vita, in Italia, non mi sembra che tu mi abbia mai mandato un messaggio. Anche solo per parlarmi del mio lavoro. Io da adolescente ti vivevo spesso. Ma visto che vivo all’estero non era facile essere ad Osimo dove vivi. Mi lasci la porta aperta? Da portiere non è molto carino lasciare la porta aperta. Eri anche bravo e mi dispiace tu abbia smesso di giocare, ma è un altro discorso. Il passato per me non conta più niente. Se vuoi quando esci da qua ci vediamo io e te e poi Nicolò è un discorso a parte e parlerò anche con lui. Per me la verità è quella raccontata e non quella sentita. Anche i figli devono dimostrare, anche i figli devono fare qualcosa. Io e te abbiamo il carattere anche molto simile. Lo capirai quando diventerai papà. Sono contento di averti visto, mi ha fatto piacere. In questa situazione – ha concluso l’ex portiere – non c’è chi vince o chi perde. Non c’è una partita tra padre e figlio“.

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