“Avrei dato un dito per vincere la Champions League con l’Inter, o con il Real Madrid“. Queste le dichiarazioni di Ronaldo, il Fenomeno, intervenuto nel corso di un evento di uno sponsor alla vigilia della finale della Coppa Libertadores a Rio de Janeiro. “E un altro dito lo avrei dato per vincere la Libertadores con il Cruzeiro o il Corinthians – ha proseguito l’ora proprietario del Valladolid, sedicesimo in Liga- Giovani? Ne sto osservando molti ma non posso comprarli perchè ora i club brasiliani non discutono più in real ma in euro, i prezzi sono alti e il Valladolid non può spendere certe cifre. Chi fa il lavoro meglio di tutti è il Santos, non solo per via del talento dei suoi ragazzi ma anche per il fatto che il club e i suoi allenatori hanno il coraggio di lanciarli. Molte società brasiliane lavorano bene in questo senso”. Infine, dopo aver elogiato l’utilizzo del Var affermando che “è meglio attendere cinque minuti e prendere una decisione giusta, che far continuare la partita con una sbagliata, di cui poi si parlerà per anni come per il gol di mano di Maradona“, il Fenomeno ha ricordato un aneddoto successo anni fa al Milan: “E’ importante studiare gli avversari, ma io da calciatore non l’ho mai fatto. Quando ero al Milan una volta Carlo Ancelotti venne da me e mi chiese se avevo visto i video e se mi ero fatto un’idea su chi mi avrebbe marcato e contro chi avrei giocato. ‘Non ho visto nulla‘, gli risposi, ma puoi stare sicuri che loro sanno chi sono io'”.