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Napoli, sfortuna e limiti: troppi incidenti di percorso per Gattuso, fa festa lo Spezia

Lorenzo Insigne con Maradona sullo sfondo, Napoli - Foto Antonio Fraioli
Lorenzo Insigne con Maradona sullo sfondo, Napoli - Foto Antonio Fraioli

Nessun alibi, solo l’ennesimo incidente di percorso del Napoli di Gattuso. Una squadra che si specchia nella sua bellezza e che è costretta a una nuova bruciante sconfitta, un passo falso che cancella la vittoria di Cagliari e ci racconta di un’impossibilità dei partenopei di fare il salto di qualità definitivo per poter lottare per lo scudetto. Non ci si invita al ballo delle grandi se poi si perde in casa contro lo Spezia, una squadra ben messa in campo, intelligente nell’aspettare il momento giusto e conscia di potersela giocare con chiunque. La sfortuna non può giustificare questa clamorosa sconfitta: troppi tiri che non trovano lo specchio, una serie di occasioni sprecate, la sensazione che senza Mertens manchi tanta cattiveria. E un rigore forse generoso per gli ospiti, che però la vincono in dieci. Insomma, è davvero un’Epifania amara per gli azzurri.

TIRO A SEGNO E BEFFA – Per quasi un’ora di gioco gli azzurri si riversano nella metà campo dei liguri e calciano da tutte le posizioni, senza mai trovare la via del gol per una serie di motivi. Che si tratti di un tiro terminato a lato per imprecisione, di una conclusione parata alla grande di Provedel o ribattuta dalla difesa, polveri davvero bagnate per l’attacco leggero dei partenopei, ma tanta verve offensiva: il denominatore comune è che non si arriva al gol. Il tanto cercato e meritato vantaggio, dunque, arriva come d’incanto dalla panchina e porta la firma di Andrea Petagna, che entra a inizio secondo tempo al posto di un acciaccato Politano e alla seconda occasione utile dopo cinque minuti con una zampata sul primo palo gonfia finalmente la rete. Va detto, però, che la squadra di Italiano, pur accettando una partita estremamente votata alla difesa e alla sofferenza, è sempre stata ben messa in campo e non ha disdegnato alcuni contropiedi. Quello più importante pochi secondi prima di beccarsi il gol: Gyasi calcia in bocca a Ospina e l’azione successiva è quella del momentaneo 1-0. Come d’incanto, però, gli azzurri si sciolgono come neve al sole. I liguri, sornioni, aspettano l’occasione giusta e la offre Mariani con un rigore abbastanza leggero per il presunto fallo su Pobega di Fabian Ruiz. Dal dischetto trasforma Nzola ed è parità. Insigne e soci attaccano a testa bassa cercando di riportarsi in vantaggio e l’espulsione di Ismajli sembrerebbe poter aiutare ls banda di Gattuso, ma è invece lo Spezia a fare la storia. Contropiede a meno di dieci minuti dal termine con Nzola che colpisce il palo e Pobega, ancora protagonista, che ribadisce in rete e trova il clamoroso gol dell’1-2 che è anche il risultato finale nonostante il forcing furibondo dei partenopei.

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