“Non ricevo pazienti vaccinati contro il coronavirus“. Questo il messaggio scritto sui social di una dottoressa piemontese, una massofisioterapista naturopata della provincia di Novara. “Ogni appuntamento preso presso il mio studio – ha scritto – sarà accompagnato da una vostra dichiarazione firmata che non avete ricevuto il vaccino Covid-19. Coloro che faranno il vaccino devono calcolare 42 giorni di quarantena prima di poter avere un appuntamento. Non farò nessuna eccezione né in studio né a domicilio. Mi scuso anticipatamente ma questo è estremamente necessario sia per me che per tutti i miei pazienti che non intendono vaccinarsi. Ricordo che chi farà il vaccino covid-19 è contagioso per 42 giorni dalla prima somministrazione”. Le parole della donna hanno ricevuto l’approvazione di numerosi no vax, che la massofisioterapista ha voluto ringraziare: “Io non indietreggio mai. Porterò avanti le mie ragioni che sono anche le vostre”. Ma davvero il vaccino può causare il coronavirus? Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità hanno risposto con un secco no. “Un’eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione – hanno chiarito – può essere causata solo da un’infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino. Il vaccino attualmente in uso in Italia usa la tecnologia a mRna. Il vaccino induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2. Con questo vaccino, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare infezione o malattia“.