Le seconde linee fruttano il primo posto al Milan. Davanti a tutti in campionato, i ragazzi di Pioli si confermano senza rivali anche in Europa e soffiano al Lille lo status di testa di serie, operando il sorpasso in extremis grazie alla contemporanea sconfitta dei francesi contro il derelitto Celtic. I rossoneri, tornati in auge da ormai quasi un anno – a dicembre, di questi tempi, l’attuale tecnico dei record era a un passo dall’esonero e il Diavolo era di fatto all’inferno – sfruttano la vena realizzativa di Hauge al quarto gol nelle ultime partite e col minimo sforzo si prendono una vittoria importante per l’autostima di molti giocatori sul campo dello Sparta Praga già eliminato.
Con la tranquillità di chi, in ogni caso, era già ai sedicesimi, la squadra di Pioli non gioca una partita memorabile. Ma è proprio qui che sembra risiedere la forza di questo gruppo che è ormai un meccanismo ben oliato: quando non riescono al meglio le combinazioni offensive, quando i titolari sono in panchina e guardano i giovani e chi ha meno spazio dal 1′, non si pretende a tutti i costi di vedere un gioco spumeggiante, ma contano applicazione e serietà. E in presenza di queste due caratteristiche, la vittoria viene da sé. Se poi si ha un destro a giro e la voglia di spaccare il mondo che ha Hauge, tutto diventa più facile. E il giovane esterno d’attacco potrebbe rivelarsi alla lunga il miglior colpo estivo di Maldini: benedette le urne di Nyon.
Nella fredda notte ceca, dunque, vittoria che vale il doppio: si conferma che le certezze della squadra non vengono meno neanche quando in campo ci sono tanti comprimari che aspirano a diventare titolari – vedi Conti, Dalot, Tonali e Castillejo – e arriva un successo che consente ai rossoneri di evitare lunedì nei sorteggi dei sedicesimi squadre del calibro di Arsenal, Leverkusen, Leicester, Tottenham, Ajax, Manchester United, tutte in un colpo solo. Occhio però al Benfica e al Salisburgo che restano tra le papabili, ma il cammino europeo diventa estremamente interessante.