“Il Barcellona è sempre stato a guardare, direi come Messi ha guardato Ronaldo“. È questo il commento del noto giornalista Mario Sconcerti sulle colonne del Corriere della Sera in merito a Barcellona-Juventus, gara vinta dai bianconeri per 0-3 con doppietta di Cristiano Ronaldo. “Messi gioca ormai con la calma infastidita di chi non ha più voglia di fare la stessa cosa da vent’anni. Compatisce se stesso e sembra annoiarsi. È rassegnato a qualcosa che non capisce e che forse è solo un inizio d’impotenza – scrive Sconcerti –. Non ha la cattiveria di Ronaldo, il suo senso egoista della vita. La forza di Ronaldo è giocare per sé, inseguire i suoi numeri che sono il vero prodotto della sua azienda. Questo lo motiva. Non è di nessuna squadra, non ha geografia, appartiene a se stesso. Questo lo tiene sempre vivo. Messi è come stanco dell’eternità, di dover sempre compiere un’impresa. Ma ai suoi livelli o decidi o condizioni gli altri, che giocano tutti per te“.
E ancora: “La vittoria di Pirlo, rovesciando le vecchie scelte ha moltiplicato il gioco. Nessuna squadra italiana aveva mai segnato 3 gol a Barcellona. Il risultato netto è il primo posto nel girone e una squadra che è apparsa di colpo come non era mai stata: equilibrata, attenta, piena di idee e qualità. È una vittoria da mettere quasi completamente sulle spalle di Pirlo. Ha rovesciato le vecchie scelte, è andato su un 4-4-2 classico ma con due centrocampisti flessibili ai lati, Cuadrado e Ramsey, sempre disponibili a giocare all’interno e mettere in superiorità numerica McKennie e Arthur nel lavoro di copertura e impostazione. È bastato accorciare la larghezza del campo per dare più respiro alla qualità del gioco. Non più Chiesa, non più Kulusevski o Bernardeschi, basta con l’uomo contro uomo che sbatte sempre addosso all’avversario, ma un grande moltiplicatore di gioco come Cuadrado finalmente messo su un solo compito, e un fantasista anomalo come Ramsey che assomiglia a chi sa far tutto e la Juventus è di colpo nata“.