Otto squadre dopo otto giornate con soli sei punti di distacco nella lotta per lo Scudetto. Il campionato di Serie A 2020-21 entusiasma e Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ne sottolinea la bellezza partendo dall’analisi di Napoli-Milan con uno straordinario Zlatan Ibrahimovic. “La personalità è quella cosa che se ce l’hai si vede e se non ce l’hai si vede di più. […] I dieci gol di Ibra, che ha eguagliato Nordahl e salutato con un largo sorriso la prodezza di Hauge, il norvegese che per età potrebbe essere suo figlio, hanno prodotto l’allungo del Milan che ha 20 punti nella stagione degli appiattimenti e delle estensioni. […] Il Sassuolo di De Zerbi, bello e impertinente al punto da riuscire a occupare con merito il primo posto dopo 8 giornate in una delle classifiche più compresse e divertenti degli ultimi anni. Divertente perché otto sono anche le squadre in sei punti – le più attrezzate della serie A – precedute, appunto, dall’emiliana, l’eccezione“.
Zazzaroni si domanda: “Cosa è successo, in meno di un anno, per livellare fino a questo punto i piani alti? Si sono moltiplicate le livelle. Determinante l’incidenza sotto ogni punto di vista del virus, e quindi la preparazione affrettata, il mercato ridotto con campagne di rafforzamento soltanto abbozzate, le tante assenze per positività e per gli impegni delle nazionali, alcuni inutili, che hanno spesso restituito dei giocatori inutilizzabili“. Infine sull’Inter: “Spiazzante mi era sembrato anche Conte, nelle prime settimane. Ma sta recuperando i vecchi accenti. L’Inter continua a mostrare fragilità difensive, ma reagisce alle difficoltà giocando addosso a Lukaku, deve soltanto ritrovare sicurezza e consapevolezza di sé. Sembra fatta per inseguire più che per fuggire, ha però soluzioni tecniche che solo la Juve può esibire“.