Scontro in tribunale tra la moglie di Jamie Vardy, Rebekah, e la compagna di Wayne Rooney, citata in giudizio per diffamazione. L’inizio della lite risale all’ottobre 2019, quando Coleen Rooney ha pubblicato un messaggio in cui spiegava che era diventata sospettosa di una delle sue amiche e aveva pianificato ed eseguito con cura un’operazione di controllo.
La Rooney ha spiegato di aver impedito a tutte le sue amiche di visualizzare il suo account Instagram privato ad eccezione proprio della persona di cui sospettava, e di aver poi pubblicato storie false nell’arco di cinque mesi. Nel messaggio Coleen si è scagliata contro lady Vardy: “Ho salvato e catturato tutte le storie originali che mostrano chiaramente che solo una persona le ha viste. Èd è…il racconto di Rebekah Vardy”.
Il caso è stato addirittura soprannominato il caso ‘WAGatha Christie’, in riferimento al famoso autore di romanzi polizieschi. L’udienza di oggi doveva determinare una questione preliminare: il significato del post della Rooney agli occhi di un lettore medio.
Gli avvocati della moglie di Vardy hanno dichiarato che sarebbe stato interpretato nel senso che la stessa Vardy aveva costantemente tradito la fiducia di Coleen Rooney per diversi anni. Il giudice Mark Warby si pronuncerà venerdì sul significato dei termini usati sui social. Il nocciolo della difesa Rooney, e cioè che il suo contenuto era comunque vero al di là dei singoli termini, sarà esaminato durante un processo completo in una data successiva.