Non è un periodo molto felice per Fabio Aru che, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘bici.pro’, ha parlato del suo futuro dopo l’addio alla UAE Emirates: “Entro fine mese dirò con quale squadra andrò. Non ho mai pensato di smettere, riparto perché è la mia passione, la mia vita. Devo abbassare le pretese. Non posso pretendere di guadagnare gli stessi soldi, ma è lo sport. Se hai vinto una tappa al Tour, ci sono 15 team che ti cercano. Adesso ne avrò la metà, ma ho delle richieste”.
Il corridore sardo, poi, è tornato sulla caso creatosi intorno a lui dopo il ritiro al Tour de France 2020: “Voglio solo aspettare per scegliere bene, senza pressione. Il solo problema è che se chiude anche la Ntt, ci saranno tanti corridori in cerca di un contratto. Che ambiente cerco? Un posto e persone che facciano al caso mio. Fa comodo dire che sia stata tutta colpa mia e io mi prendo le mie responsabilità, ci mancherebbe. Il giorno del Tour resta una cosa a sé, che magari andava gestito diversamente”.
“Non avevo voglia di parlare e semplicemente non ho risposto a nessuno. Quando leggi certe cavolate su internet, ti viene voglia di chiuderti. Non ho mai smesso di andare in bici: In Sardegna facevo uscite di due, tre ore. Al massimo ho fatto 110 chilometri, anche con il gusto di rivedere le mie strade. Di pedalare fino al mare”, ha concluso Aru.