Sulle nevi croate della collina di Sljeme, sopra Zagabria, si è fermata l’incredibile striscia di vittorie di Mikaela Shiffrin, che dopo più di quattro anni torna a non portare a termine una gara di coppa del mondo di sci alpino. L’americana ha inforcato prima di metà gara nella prima manche, lasciando via libera alle sue avversarie. Ne ha approfittato l’est Europa con un podio che ha visto la vittoria della veterana slovacca Veronika Velez-Zuzulova sulla compagna di squadra Petra Vlhova e sulla ceca Sarka Strachova.
La prima manche – Nel tempo, la collina di Sljeme è spesso stata sottovalutata poiché le pendenze piuttosto facili hanno sempre fatto storcere il naso a molti appassionati, ma la lunghezza del tracciato ha reso questa prova più difficile di quanto non potesse apparire. Un minuto di manche si fa sentire sulle gambe e così l’ultimo muretto, che arriva quando generalmente le prove si concludono, diventa spesso la sezione dove si vincono o perdono le gare su questa pista, specie perché ci si arriva dopo un lungo piano da fare in spinta assoluta.
La tracciatura, quest’oggi, nella prima manche non riservava grandi insidie: distanze ed angoli piuttosto regolari e solo qualche figura da dover interpretare con attenzione, ma ci ha pensato un gattista distratto a complicare le cose. Un manto nevoso molto duro, ma per nulla regolare, ha messo alla prova tutte le ragazze, sicché soprattutto nel primo gruppo si sono viste molte uscite illustri.
Alla luce di quanto successo più tardi, la discesa cauta e all’apparenza un po’ in tenuta della numero uno Velez-Zuzulova è risultata la più intelligente, poiché una delle pochissime senza errori. Se dietro di lei è continuata la stagione difficile della vincitrice della coppetta dell’anno scorso, Frida Hansdotter, la notizia è arrivata poco dopo con l’uscita inaspettata della regina della disciplina: Mikaela Shiffrin. L’americana era partita in sordina ed era dietro alla slovacca al primo intermedio, ma sembrava pronta a scatenarsi sul piano centrale, quando ha inforcato l’uscita della doppia che lanciava proprio la sezione centrale. (Guarda il VIDEO)
La slovacca si è quindi portata alla pausa tra le due prove con 39 centesimi sulla sorprendente Bernadette Schild e poco più su Sarka Strachova. Tra le italiane è arrivata la conferma del buon momento di forma di Chiara Costazza, capace di sciare pulita per tutto il tracciato, contenendo le arretrate che spesso le hanno compromesso tante gare. La trentina ha subito qualche rimbalzo a causa di linee molto strette sui segni per terra, ma è rimasta sotto il secondo di distacco. Un secondo invece lo ha accusato nei primi 20 secondi Irene Curtoni, anche a causa di un palo preso in faccia proprio ad inizio prova: da lì in poi più che positiva la sua prima manche chiusa tra le prime 15. Out invece sia Manuela Moelgg che la debuttante in slalom Sofia Goggia, per cui si è dimostrato troppo tecnico questo slalom “vero”, dopo aver ben figurato tra i pali stretti della combinata.
La seconda manche – La tracciatura dell’allenatore delle azzurre Luca Liore si è subito dimostrata più impegnativa, sicuramente a livello fisico, con angoli più accentuati e qualche trabocchetto soprattutto nel finale. Dopo un inizio segnato da tanti nomi nuovi grazie alla qualificazione record di 17 nazioni alla seconda run si è visto un bel rientro della francese Laurie Mougel.
Una buca sul secondo cambio di pendenza, quello che lanciava il piano centrale, ha mietuto molte vittime e tra queste purtroppo l’azzurra Irene Curtoni che, arretrata leggermente, si è fatta disarcionare dalla risposta elastica degli sci quando stava sciando molto bene.
Il segno su questa seconda prova l’ha lasciato la giovane austriaca Katarina Truppe, che sciando all’arrembaggio ma con una tecnica molto solida ha fatto segnare il miglior tempo parziale e messo a segno il miglior risultato in carriera, eguagliando il 9° posto del 2015 in Svizzera. Nonostante un brutto errore nel finale, Resi Stiegler è riuscita a scavalcare l’austriaca classe ’96 e anche Chiara Costazza che subito dopo ha messo a segno una buona manche, senza errori, ma un po’ macchinosa nel finale. Per l’azzurra è comunque arrivata la seconda top 10 consecutiva tra i pali stretti, chiudendo all’ottavo posto.
Una super manche per la Hansdotter sembrava poter mandare la svedese sul podio per la prima volta nella stagione, ma Petra Vlhova ha mostrato ancora di meglio, tant’è che la slovacca è riuscita ad issarsi fino alla seconda piazza, mettendosi dietro sia la Strachova, poi terza, che la Schild.
Il tanto margine accumulato nella parte alta da parte della compagna di squadra Velez-Zuzulova è stato però fondamentale per la veterana di Bratislava, che ha amministrato fino in fondo, andando a raccogliere la prima vittoria sulle nevi croate.