Real Madrid-Inter era un match importante per il futuro di entrambe le squadre in questa Champions League: se lo sono ripreso i Galacticos per 3-2, dopo che i nerazzurri hanno fatto di tutto per vincerla. Decidono Benzema, che sfrutta un retropassaggio folle di Hakimi, la 100esima rete con il Real di Sergio Ramos e il primo gol in Champions di Rodrygo, inutile la provvisoria rimonta dal 2-0 al 2-2 firmata da Lautaro e Perisic: con questi tre punti i Blancos superano i nerazzurri, portandosi al secondo posto del gruppo B a quota 4, alla pari dello Shakhtar e dietro al Gladbach primo a quota 5, mentre l’Inter rimane a 2.
E’ stata una sagra degli errori quella di Valdebebas, con due squadre visibilmente lacunose: una partita tutto sommato divertente, che ha visto vincere gli spagnoli. I Blancos, non per la prima volta nella loro storia europea, riescono a salvare le penne grazie al carisma di Ramos e alla bravura dell’eterno Benzema. Gli antichi fasti sembrano tuttavia lontani: il Real pare giunto alla fine di un ciclo trionfale e potrebbe vivere un anno di transizione, perlomeno a livello europeo, facendo scorrazzare i giovani (Valverde, al momento, sembra l’unico costante).
“Ci manca sempre qualcosa, è questione di dettagli”, ha affermato Lautaro Martinez nel postpartita. E’ innegabile che all’Inter, oltre a un po’ di buona sorte, manchi la necessaria cattiveria sotto porta per tagliare le gambe a uno dei Real Madrid più vulnerabili degli ultimi anni. La squadra a livello individuale è in grado di trovare spunti eccellenti, vedi la combinazione Barella-Lautaro sul primo gol, ma manca evidentemente di coesione a livello di gioco: i nerazzurri sembrano ancora troppo orizzontali (più che normale data l’assenza di Lukaku) e troppo lenti nell’imbastire la manovra.
Per quanto riguarda il capitolo Conte, forse sono troppi gli 85 minuti concessi a Vidal, così com’è inconcepibile che Eriksen non abbia avuto una chance anche quando c’erano gli spazi per attaccare. Sprecona, prevedibile e sfortunata quest’Inter, che meritava senz’altro di avere più di due punti in classifica e che senz’altro non è esclusa dal discorso qualificazione: le partite in cui manca sempre un centesimo per fare un euro, tuttavia, stanno diventando troppe. Ora attesa per il ritorno tra 15 giorni a San Siro, che potrà delineare le sorti di un gruppo equilibrato.