“Non mi sono fatto impressionare dal nome anche se ha cercato di influenzare le mie emozioni”. Queste le parole dell’ex arbitro Edgardo Codesal che ha dichiarato di non essersi fatto condizionare da Maradona durante la finale dei Mondiali del 1990 fra Germania e Argentina, nella quale aveva fischiato il rigore decisivo per la vittoria dei tedeschi. “Il difensore non ha mai toccato palla, ma l’uomo sì – ha proseguito Codesal –Era un rigore qui e sulla luna, forse per questo Diego dice che sono suo nemico. Prima del sorteggio con la monetina e dell’arrivo di Lottar Matthaüs al centro del campo gli ho detto: ‘Ehi Diego, calmati, si vince a sangue freddo’, ma non era in forma, aggressivo, stressato, e ho finito per dirgli che non era un mio problema se non si calmava. Mi ha detto che si trattava di una rapina, che la FIFA mi aveva ordinato di non farli vincere, gli ho risposto che avrebbero avuto il tempo di lasciare il campo se lo avessero creduto. Non accetteranno mai la mia decisione, ma quel risultato non la cambierà”. Il Pibe de Oro dichiarò di essersi sentito ferito dal direttore di gara quando giocò con il Barcellona nel 1983: “Se la pensa così, è un problema suo. Maradona è stato un giocatore straordinario che ha trasmesso la leadership ai suoi compagni in campo. Sarà sempre rispettato come atleta. Come persona, per me non conta”, ha concluso Codesal.
Italia ’90, Codesal: “Maradona non mi ha impressionato. Per me come persona non conta”
Diego Armando Maradona al Napoli, foto di pubblico dominio