“Al presidente del Consiglio e ad alcuni ministri abbiamo rappresentato un quadro della situazione nei diversi contesti regionali e abbiamo provato a dare anche una chiave di lettura su quello che poi è il riverbero sulle strutture sanitarie del paese, in particolare sui posti letto e sulle terapie intensive. Questi elementi hanno aperto una riflessione politica che porterà a una decisione che spetta al governo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Cts Franco Locatelli a Che Tempo che Fa su Rai Tre. Il professore, che non ritiene necessario un lockdown generalizzato, ha analizzato la situazione attuale e ha rassicurato tutti per quanto riguarda un confronto con l’emergenza coronavirus di marzo-aprile: “Come considerazione personale posso dire che questo è un momento di nuovo difficile, serve assoluta coesione, quello spirito nazionale che ha caratterizzato l’Italia nella scorsa primavera, e assolutamente un dialogo tra governo centrale e autorità regionali. Non siamo però ai numeri raggiunti a marzo-aprile scorso con la prima ondata del virus. Gli effetti delle misure prese col Dpcm della scorsa domenica si vedranno dal 9-10 di novembre, e l’impatto compiuto lo si avrà una settimana dopo. Questo è un dato cruciale da tenere in considerazione”. E sulle vaccinazioni: “Un numero consistente di italiani vaccinati credo che sia prevedibile ipotizzarlo per i primi mesi della primavera”.