Serie A

Verona-Benevento, Juric: “Siamo in emergenza, ma vedo voglia di uscirne”

Ivan Juric - Foto Antonio Fraioli

Un vantaggio giocare lunedì sera? Non ci avevo pensato. La stiamo preparando al massimo, tra mille difficoltà, ma vogliamo fare una bella partita e fare risultato. L’idea è questa, poi è troppo presto per fare calcoli“. Queste le prime parole di Ivan Juric, tecnico dell’Hellas Verona, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Benevento. “Se potrò usare Gunter? No, ha fatto diciotto giorni a casa e lo sta pagando. Barak è al limite, ma non lo posso far riposare“, ha aggiunto l’allenatore degli scaligeri, che su Veloso e Ilic ha detto: “Veloso è fuori, c’è un’altra brutta notizia perché Vieira si è fatto male. Colley ha preso una botta e non riesce ad allenarsi. Siamo in emergenza, ma vedo voglia di uscirne. Ilic bene, vedo un giocatore giovane, non costruito fisicamente, con un gran margine di miglioramento. È un piacere allenarlo“.

Juric ha poi parlato di Lovato e Ceccherini: “Giocheranno entrambi. Non sono al massimo, ma hanno fatto l’ultimo allenamento, per cui li schiero. Cominciamo a recuperare Magnani e Dawidowicz, Gunter è rientrato, Lovato e Ceccherini ci sono. Mi spiace per Vieira, mi dava una buona impressione e l’abbiamo perso oggi. Da un lato iniziamo ad avere più scelte in difesa, e ne ho meno a centrocampo in attacco“. “Se c’è una spiegazione a tutti questi infortuni? Ci abbiamo riflettuto. Quando uno si fa male per me è una coltellata, perché mi dico ‘questo ragazzo deve stare fuori, deve recuperare’” ha spiegato Juric.

Abbiamo il nostro modo di giocare: prima del Covid abbiamo avuto pochissimi problemi, in questo periodo li stiamo massacrando completamente. Barak dovrebbe riposare, e non posso. Per Empereur è lo stesso” ha proseguito il tecnico degli scaligeri, “Il ritiro è stato quello che è stato, quando possono recuperare vanno spesso in nazionale, che è di nuovo un massacro. Poi giochiamo con intensità, come in Germania o in Inghilterra. Andiamo forte, e non ce ne frega un c… Secondo me lo paghiamo, perché anche se abbiamo diminuito i carichi di lavoro, quando facciamo la partitella o il torello si va forte. Non abbiamo possibilità di fare belle partite in altri modi: andremo avanti così, stando attenti, ma stiamo pagando questa situazione e lo accettiamo con grande dispiacere. Se pressiamo alto non posso dirgli di andare piano, come faccio? Dovrei cambiare tutto, e non riusciremmo a competere. Secondo me stiamo pagando un po’ anche questo. Ma d’altra parte vedo una volontà fantastica, sappiamo che è un momento di difficoltà ma i ragazzi provano a fare tutto quello che gli chiedo“.

Il mio staff, che reputo tra i migliori in Italia, si sbatte la testa per queste cose insieme a me” ha spiegato Juric in merito al differente metodo di lavoro che c’è in Italia e talvolta mette in difficoltà i nuovi arrivati, “Altrove c’è un altro modo di lavorare, quindi cambiando e non avendo quelle cinque o sei settimane per inserirli non è semplice. Tre o quattro giocatori arrivano da squadre che avevano metodi di lavoro diversi, e altri li stiamo spremendo al massimo. Noi in questo abbiamo delle difficoltà. Ma dall’altra parte, ripeto, vedo una volontà allucinante“. “Se siamo sbocciati contro il Verona? Era una partita da giocare così e siamo riusciti a giocarla in quel modo. Con coraggio, facendo del possesso e molto aggressivi” ha detto Juric, “Con Parma e Genoa sono state partite completamente diverse. Gli avversari ci studiano di più: noi comandiamo il gioco, e devi finalizzare. Quella è la differenza, i contenuti erano diversi. A Parma e con il Genoa abbiamo fatto un’ottima prova, senza concludere”. “Lo scorso anno avevamo le conoscenze, segnavamo e vincevamo. Erano partite in cui comandavi te, che è quello che ci è mancato in quelle due partite. Con la Juve abbiamo fatto quello che dovevamo, e a volte è più semplice fare quel tipo di lavoro” ha concluso il tecnico dell’Hellas Verona.

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