Il Cagliari ha superato la Cremonese grazie al gol di Faragò, qualificandosi così al quarto turno della Coppa Italia 2020/2021. “La squadra mi è piaciuta nel primo tempo, abbiamo sviluppato una buona manovra e creato qualche situazione pericolosa, rischiando pochissimo” ha spiegato il mister dei sardi Eusebio Di Francesco al termine del match, “nei primi dieci-quindici minuti della ripresa abbiamo sofferto la pressione degli avversari, il fatto che sia accaduto quando ci siamo abbassati conferma che la squadra deve essere brava a restare alta e aggressiva. Dobbiamo crescere in continuità ed equilibrio“.
“Un calo fisico era prevedibile” ha proseguito il tecnico, “diversi elementi, specie nel reparto arretrato come Pisacane e Tripaldelli, non giocavano da tempo, oggi hanno messo un po’ di minutaggio nelle gambe; alcuni, come Oliva, venivano anche da degli infortuni, questo darà maggiore condizione per il proseguo della stagione“. “Ounas sta crescendo, ha mostrato ottime giocate, può sia sfornare assist che andare direttamente alla conclusione” ha aggiunto Di Francesco, “Pavoletti aveva bisogno di giocare, mi piace il suo modo di allenarsi, normale che debba ritrovare la miglior condizione attraverso anche queste partite; Tramoni ha avuto una buona occasione per segnare, non ci è riuscito, poteva essere più incisivo ma è un ragazzo di qualità. Caligara ha tenuto per 90′ dimostrando di essersi sempre allenato con continuità e disponibilità“.
Il mister dei sardi si è poi soffermato sulla prestazione di Faragò, autore del gol decisivo, e su quella di Vicario: “La prova di oggi di Guglielmo è la dimostrazione che il lavoro paga; si è sempre allenato benissimo, da portiere che vuole farsi trovare pronto alla chiamata; Faragò è stato continuo in tutto ciò che ha fatto, può essere determinante quando parte da dietro, deve migliorare negli ultimi trenta metri, ma è presente, vivo, disponibile, il classico giocatore che ciascun allenatore vuole avere perché sa esprimersi in diversi ruoli“.
Godin è invece rimasto a riposo: “Diego era arrivato dal Sud America dopo aver giocato tante partite di seguito, in vista del match di Bologna ho preferito fargli fare più allenamenti possibile piuttosto che fargli disputare un’altra gara” ha sottolineato Di Francesco, che in conclusione ha spiegato il suo progetto: “Cerco di dare continuità al sistema di gioco. Non ha senso cambiare tanto, anche perché i ragazzi che hanno giocato poco si allenano con questo modulo e dobbiamo dare certezze in entrambe le fasi; naturalmente dobbiamo continuare a lavorare e migliorare in tanti aspetti, ma proseguiamo su questa strada“.