Mircea Lucescu ha rilasciato un’interessante intervista in vista del match tra la sua Dinamo Kiev e la Juventus, valido per la prima giornata dei gironi della Champions League 2020/2021, ai microfoni del sito ufficiale dell’Uefa. Il tecnico romeno ha descritto il calcio di Andrea Pirlo, per poi offrire alcuni spunti sulla propria interpretazione del medesimo sport. Di seguito le paorle d’esordio di Lucescu: “Com’era Pirlo da ragazzo a Brescia? Incredibile, maturo. Maturo come lo è adesso. Ricordo di essere andato a Viareggio per assistere a una partita e di aver fatto il viaggio di ritorno in automobile insieme a lui. Parlammo per due ore e realizzai che si trattava di una persona con un cervello di prim’ordine. Oltre ad essere un giocatore creativo era anche un grande organizzatore e questa è un’altra abilità. Tutto questo lo ha aiutato molto a diventare ciò che è oggi, l’allenatore di una grandissima squadra come la Juventus. Mi ha chiamato maestro? Questo mi rende orgoglioso. Dovrò ringraziarlo. Spero avrà una grande carriera“.
L’allenatore della Dinamo ha quindi descritto le fondamenta del proprio organico, caratterizzato da molti giovani atleti: “Dall’ultima volta in cui la Dinamo ha preso parte alla fase a gironi, la squadra ha perso un gran numero di giocatori di esperienza. Abbiamo abbracciato la linea verde e ora la squadra è molto giovane. Il mio compito è farla crescere fino a quando comincerà a ottenere risultati. Nel calcio è impossibile vincere da subito, i miracoli non esistono. Mi aspetto che i miei giocatori vadano in campo senza paura, consapevoli del loro valore, senza pensare a chi si troveranno davanti. Molti di loro sono giovanissimi, giocare a questi livelli li aiuterà a crescere. Io sono qui per questo“.