“Nel dopo lockdown il Sassuolo è stato la squadra migliore insieme al Milan. Sono molto forti, anche dal punto di vista dei giocatori. A mio parere sono più forti di noi, ma questo non vuol dire nulla riguardo la prossima partita. Mio figlio più piccolo, anni fa, tifava Sassuolo, quando erano in serie C. Da li sono cresciuti molto, complimenti a loro. Sarà comunque una partita maschia, con due squadra che giocano sempre per vincere, mai per perdere e spero che ci divertiremo”. Queste le dichiarazioni del tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, durante la conferenza stampa alla vigilia del lunch match contro il Sassuolo. “Io dico sempre che noi siamo gente fortunata e dobbiamo esserne grati. Il calcio è come la vita, la felicità è una cosa quotidiana, interiore, che si può tirare fuori in ogni momento – ha proseguito l’allenatore rossoblù – Noi facciamo un lavoro che ci permette di vivere bene, guadagnare bene, essere famosi e dare il buon esempio, ma non è sempre tutto rose e fiori… Dobbiamo però saper sfruttare tutto quello che abbiamo. Ieri abbiamo fatto un grande allenamento, forse il migliore da quando sono qua. Se domani giochiamo come ci siamo allenati ieri, non vedo l’ora che inizi la partita. Io guardo sempre la prestazione e in queste tre partite l’abbiamo sempre fatta. E’ vero che conta il risultato ma io sono sempre stato sereno perchè ho visto la squadra giocare, e continuando così i risultati arriveranno. Sono convinto che anche domani faremo una grande gara, e di solito quando si fa una buona prestazione può arrivare anche il risultato”. In merito agli undici titolari che scenderanno in campo domani, ha spiegato: “Orsolini quando è entrato a Benevento lo ha fatto bene, mi è sembrato di aver rivisto Orsolini dei tempi migliori. Oggi abbiamo ancora un allenamento ma è vero che non abbiamo tanta scelta con Skov Olsen che si è fatto male. Orsolini è l’unico mancino, ma li possono giocare anche dei destri. Per ora abbiamo ancora dei dubbi ma sicuramente per domani li risolveremo. Barrow? Ha recuperato dall’infortunio post Benevento e si è allenato con continuità. Tutti noi, compreso lui, sappiamo che può e deve dare di più. Quando abbiamo parlato gli ho detto che lui ha tre soluzioni: la migliore è quella di giocare bene e far gol. Poi può giocare male e far gol o giocare bene ma non segnare… in queste partite purtroppo non ha messo in campo nessuna di queste tre soluzioni. Domani mi aspetto di vederlo meglio dato che è un giocatore molto importante per noi. Tutti i convocati sono disponibili e hanno possibilità di giocare. Nulla è ancora deciso, sicuramente undici giocheranno, altri saranno in panchina e poi entreranno, altri purtroppo no dato che abbiamo solo cinque cambi. Sicuramente quello che mi aspetto è di vedere rabbia in chi entra e tanta voglia di fare bene. Per Santander vale lo stesso discorso, è convocato, sta bene, si allena e se ci dovesse essere bisogno entrerà. Con il Benevento non è entrato per una scelta tecnica, visto che i loro difensori centrali erano tutti grossi e lenti, quindi ho pensato che i giocatori più piccoli e veloci potessero metterli più in difficoltà”.
Infine per quanto riguarda l’innalzamento della curva dei contagi da Covid-19 in tutto il mondo, Mihajlovic ha concluso: “Ieri e oggi ho parlato con i ragazzi e quello che ho voluto dirgli è che non esiste una vita senza problemi, e come tutti anche noi abbiamo i nostri, relativi al calcio, ma al di fuori ci sono problemi molto più grandi, a causa di questo virus. Ci sono persone che hanno perso il lavoro, altre che hanno perso i loro cari e a loro va il mio pensiero e il mio rispetto. Queste persone, però, nonostante tutto continuano a combattere e come loro, anche noi dobbiamo farlo. Per adesso noi non abbiamo positivi, abbiamo altri problemi di campo come gli infortunati, ma prima o poi una positività capiterà anche a noi… Questi problemi dobbiamo affrontarli con l’esempio delle persone fuori, che combattono tutto senza paura. Coraggio e paura sono due facce della stessa medaglia, più coraggio hai più riesci a gestire la paura, più paura hai più questa ti taglia le gambe. Noi dobbiamo tirare fuori il coraggio, ciò che ci servirà anche domani in partita. Questo è il succo di tutto quello che penso in questo momento e che ribadirò hai ragazzi. Io non so come ci si infetta, non lo sanno nemmeno i dottori. Dipende tutto dalla fortuna. Io mi sono infettato ma non ho fatto nulla, ho preso tutte le precauzioni. Sono uno malato di regole, e le rispetto tutte. Nonostante questo mi sono contagiato, cosa che non è successa a mia moglie nonostante abbia condiviso tutto con me per trenta giorni. Noi dobbiamo cercare di proteggerci il più possibile, ma non si capisce da chi e come proteggersi. Mettiamo le mascherine, è giusto. Ora vanno messe ovunque e noi accettiamo tutto e andiamo avanti, nella speranza di riuscire a convivere con questo virus e prima o poi combatterlo. Nel periodo della mia positività ho parlato con il referente dell’ASL il quale mi ha detto che dal loro punto di vista ogni giorno in Italia si infetta circa l’1% della popolazione... Quello che io vedo è che ci sono tanti asintomatici, però io non sono un medico quindi non mi espongo. L’importante è seguire le regole. Io per altri due mesi sono tranquillo, ho tanti anticorpi”.