Al termine della quarta tappa della Tirreno-Adriatico vinta da Stephen Cummings l’organizzazione della corsa ha annunciato l’annullamento della quinta frazione, la Foligno-Monte San Vicino di 176 chilometri, che si sarebbe dovuta disputare domani, domenica 13 marzo. Secondo le previsioni meteo la neve scenderà su buona parte del percorso, anche al di sotto degli 800 metri. Impossibile correre, anche perché il traguardo di Monte San Vicino è a quota 1200 metri sopra il livello del mare.
Dopo la Parigi-Nizza con la cancellazione della terza tappa di mercoledì, la neve arriva a scompigliare i piani di corridori e addetti ai lavori anche alla Corsa dei due Mari. Rispetto alla direzione di gara francese, Mauro Vegni e gli altri membri responsabili dell’organizzazione hanno agito con largo anticipo, senza provare nemmeno a partire il giorno dopo. Le previsioni, infatti, non danno adito a interpretazioni soggettive: non ci sono le condizioni nemmeno per pensare a un piano alternativo. Una vera disdetta, per quella che si preannunciava come una tappa ad alto coefficiente di spettacolarità. Era la frazione più attesa, dai tifosi e anche dagli uomini di classifica. Su tutti Vincenzo Nibali, che inseguiva la terza Tirreno-Adriatico della carriera ed era pronto a misurarsi con l’unico vero arrivo in salita. A questo punto, però, per il campione siciliano l’impresa è impossibile. “Sono amareggiato per l’annullamento della tappa alla Tirreno-Adriatico – ha twittato lo Squalo – Puntavo al tris, sarà per un’altra volta…”.
Si riprenderà lunedì con la Castelraimondo-Cepagatti di 210 chilometri, tappa per velocisti. Martedì il prologo finale, 10 chilometri nel circuito cittadino di San Benedetto del Tronto. Sorride a 32 denti l’attuale leader della classifica Zdenek Stybar. Il corridore della Etixx-QuickStep, che con ogni probabilità avrebbe ceduto la maglia azzurra dopo la tappa di domani, ha ora ottime chance di far sua la classifica generale. Il ceco deve gestire un vantaggio di 9 secondi su tre uomini della Bmc, il nostro Damiano Caruso, il belga Greg Van Avermaet e lo statunitense Tejay Van Garderen.