Serie A

Fiorentina, Commisso: “Qui per vincere, Europa è una speranza. No a investimenti senza lo stadio”

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Rocco Commisso - Foto mediacom communications corporation CC BY SA 3.0

“Lottare per l’Europa è una speranza. Iachini ha fatto una media di 58 punti, non è lontano dall’Europa ma non dico che se non ci arriviamo sarà un fallimento. Voglio stare nella parte sinistra della classifica e poi vediamo quel che succederà. Non c’è nessuno che vuole vincere più di me”. Così il presidente della Fiorentina Rocco Commisso, tornato a Firenze dopo sette mesi, ribadisce in un incontro con i giornalisti tutta la propria ambizione alla guida del club viola, che vuole portare di nuovo in alto ma senza brusche accelerate.

Il numero uno del club viola analizza poi il valore della rosa e si ritiene soddisfatto di quel che è arrivato dal mercato: “Sul mercato condivido quello che ha detto Pradè: credo che abbiamo una squadra già fatta, ma nei prossimi 20 giorni vedremo se ci sarà l’opportunità di prendere qualcuno, ma ora non scrivete che lo farò domani. Abbiamo l’85% della squadra formata da nuovi giocatori arrivati negli ultimi due anni. Abbiamo fatto molti investimenti sia l’anno passato che a gennaio e oggi questo ci sta aiutando. Borja Valero non l’ho visto, Bonaventura sì e ha bisogno di maggiore preparazione. Amrabat mi è piaciuto, peccato non averlo a disposizione per sabato. Come finirà la vicenda Chiesa? Speriamo finisca bene, una cosa alla volta. Abbiamo dei rinnovi da fare a Milenkovic, Pezzella e Chiesa, lasciatemi parlare con Pradè, come faccio ogni giorno, parlerò con i ragazzi ma l’intenzione è quella di fare la Fiorentina più forte”.

Commisso affronta poi la questione dello stadio, al quale sono legati gli investimenti che potranno essere fatti dal tycoon americano: “La prima cosa che voglio fare è andare a vedere il nuovo centro sportivo perché è da mesi che non lo vedo. Sullo stadio abbiamo fatto una bella cosa con l’approvazione dell’emendamento grazie al lavoro che ha fatto la Fiorentina con i suoi legali. Stiamo cercando di aiutare tutto il calcio italiano. Non metterò soldi se non avrò il controllo e se lo stadio non si farà come dico io. Devo parlare con le istituzioni. Per la sovraintendenza ho già fatto abbastanza, abbiamo fatto molti cambiamenti per accontentarla, i costi si stanno alzando e qualcuno deve capire che non si possono alzare ulteriormente”.

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