“Giocheremo in dodici paesi, il piano resta lo stesso. Se perdiamo una o due città a causa della pandemia, possiamo giocare altrove”. Sono queste le parole di Martin Kallen, CEO di UEFA Events, in merito agli Europei di calcio rinviati a causa della pandemia di coronavirus. In un’intervista al quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung, il dirigente ha illustrato tutte le difficoltà del caso: “Giocare in un solo paese sarebbe molto più facile di questi tempi – ha osservato Kallen – Nelle città più grandi è più difficile perché hanno il maggior numero di eventi in programma. Ad esempio Londra. Se il problema della pandemia si aggrava, Londra non potrebbe ospitare gli Europei per nessun motivo. Noi intanto abbiamo già venduto biglietti, pacchetti ospitalità, abbiamo prenotato hotel, assunto personale e pagato fornitori: abbiamo perso diverse centinaia di milioni di euro, ma cerchiamo di ridurre al minimo i danni. Del resto, quando le cose si fanno difficili io mi fortifico”.