Sci di fondo

Sci di fondo, l’Italia è in crisi e si affida all’eterno Giorgio Di Centa

Giorgio Di Centa - foto di Petr Novák, Wikipedia CC 3.0 Unported

Tecnicamente si tratta di un ritorno-bis. Giorgio Di Centa, 44 anni, medaglia d’oro nella 50 km a tecnica libera di Torino 2006, vestirà nuovamente la divisa dell’Italia già a partire dalla prossima tappa di Coppa del Mondo in programma nel week-end a Davos. E sarà pronto gettare un ponte con la prossima edizione dei mondiali in programma a Lahti (Finlandia) nel 2017. Tra i sedici convocati della nazionale azzurra, infatti, compare anche il suo nome.

Un ritorno-bis, si diceva, perché già lo scorso anno – dopo aver annunciato il suo ritiro dopo il mondiale del 2015 a Falun e la sua partecipazione esclusivamente alle gare di ultra-distance – il carabiniere rientrò in nazionale per la tappa di Dobbiaco del 20 dicembre 2015. In questo inizio di stagione, le sue prestazioni ancora di grande livello in Coppa Italia Sportful (in questo fine settimana ha vinto la 10 km nella tappa dell’Alta Val Formazza ed è leader della classifica generale) hanno convinto e gli daranno un’altra chance di rappresentare la nazionale.

“Lo faccio per me – ha dichiarato il fondista – e per dare una mano alla squadra: proverò a inserirmi laddove ce ne sarà bisogno: ero già d’accordo con il coach azzurro Sepp Chenetti. Se i risultati fossero arrivati, allora mi sarei messo a disposizione”.

La sua è una decisione, ovviamente, destinata a far discutere. Può un atleta di 44 anni – un campione indiscusso, sia chiaro, le cui prestazioni restano ancora di buon livello – essere considerato una carta da giocare a livello internazionale? Le prestazioni di inizio stagione degli atleti azzurri, evidentemente, non sono state valutate all’altezza delle aspettative e la federazione potrebbe aver deciso di dare una scossa all’ambiente.

Con un Federico Pellegrino ancora non al meglio della sua ideale condizione fisica (complice un lieve infortunio pochi giorni prima dell’avvio ufficiale della stagione), sfortunato nella sua prima gara sprint e sfavorito dalla tecnica classica e un Francesco De Fabiani di cui si attende un’esplosione che tarda ad arrivare, la squadra maschile del fondo italiano non ha ancora raccolto molto quest’anno. Se a tutto questo si aggiunge un Dietmar Noeckler che offre poche garanzie nell’individuale (mentre “funziona” meglio nelle prove a squadre) e il ritiro in estate di Roland Clara (atleta che ha sempre garantito una certa continuità), si capisce come il movimento azzurro stia cercando di mettere un po’ di pepe alle sue prestazioni complessive.

Sarà difficile, ovviamente, assistere a grandi assoli di Giorgio Di Centa nelle gare individuali che possano ricordare le grandi imprese del passato (alzi la mano chi non ha ancora negli occhi gli ultimi metri della straordinaria prestazione all’Olimpiade di Torino o le sue 6 vittorie in Coppa del Mondo); il fuoriclasse di Paluzza, fratello d’arte della grande Manuela, tuttavia, potrebbe rappresentare un solido quarto uomo in staffetta (la 4×10) su cui poter contare per mantenere costante la prestazione della squadra: “Bisogna meritarsi la convocazione e andare molto forte. Diversamente, non avrebbe senso – ha detto Di Centa -. Del resto, io sono sempre stato abituato a meritarmi la fiducia di tutti attraverso i risultati”.

Quella di rivedere in gruppo uno dei massimi rappresentanti del fondo a livello mondiale (a Falun, alla sua ultima gara, gli venne tributata una vera e propria standing ovation dal pubblico presente sugli spalti) non è più una suggestione e punta a far riaccendere i riflettori su uno sport che, dopo i successi dello scorso anno, è ripartito un po’ in sordina in questa stagione 2016/2017.

 

SportFace