“Mi auguro che oggi esca da questo Consiglio nazionale una voce forte: cosi’ non si puo’ andare avanti, non abbiamo fatto niente di male, il Coni non ha mai avuto arresti. Di cosa ci dovremmo vergognare? E’ diventata una guerra contro di noi e siamo diventati non dico appestati, ma quasi. L’ironia con cui si parla dei presidenti federali e’ incredibile, visto che lo sport italiano e’ sesto nel mondo”. Queste le dichiarazioni del presidente della Federbasket ed ex numero uno del Coni, Giovanni Petrucci, durante il Consiglio nazionale del Comitato olimpico al Foro Italico. “Questa legge delega e’ una rivoluzione e non sappiamo da che parte prenderla – ha aggiunto – Io pure ringrazio i dirigenti del ministero, ma la realta’ e’ questa: dov’e’ la parola autonomia nel Testo Unico? C’e’ solo nella definizione, poi invece di un controllo sulle federazioni ce ne sono quattro. Siamo tutti sempre sotto scacco. Si chiede a noi di essere contenti di una legge che non accontenta neppure chi l’ha fatta. Non voglio dire che e’ tutta sbagliata, ma io dovrei uccidermi se lavoro nel mondo dello sport?” Petrucci si e’ poi soffermato su alcune novita’ inserite nel Testo Unico di riforma: “Professionismo femminile? Siamo tutti d’accordo, ma chi sostiene le spese? E poi siamo penalizzati per la ripartenza dei campionati – ha osservato il presidente della Federbasket – Il calcio e’ stato eroico a fare tutti quei controlli in questo periodo, con due tamponi a settimana. Noi dovremmo farne altrettanti e ci dicono che non abbiamo speranza sulla riapertura degli impianti: ma perche’? Ci dite solo le cose negative?”, ha chiesto Petrucci rivolgendosi al Governo.
Basket, Petrucci: “È una guerra contro di noi. Dov’è la parola autonomia nel Testo Unico?”
GIanni Petrucci - Foto Sportface