Nuova bufera nel mondo del calcio internazionale ma anche nostrano. Si tratta di Football Leaks, la più enorme fuga di notizie nella storia dello sport, risultato delle rivelazioni di una fonte anonima e del lavoro di indagine di circa sessanta giornalisti raccolti nel network EIC (European Investigative Collaborations), di cui l’Espresso (in edicola l’inchiesta domenica 4 dicembre) è membro fondatore e unico rappresentante per il nostro Paese. Contratti, messaggi, fotografie, email e fatture di ogni tipo che mettono a nudo i meccanismi attraverso il quale il mondo del pallone sia stato trasformato in un business in cui i calciatori sono trattati come titoli finanziari e, in alcuni casi, anche come merce. Decine e decine di milioni di euro versati nelle cosiddette società off-shore, ovvero i riservati paradisi fiscali, da Jersey a Madeira, da Panama alle Isole Cayman.
Tanti i personaggi coinvolti, tra cui Cristiano Ronaldo e José Mourinho. Il portoghese tra il 2009 e il 2014 avrebbe trasferito ben 70 milioni di euro di proventi derivati dagli sponsor nei conti bancari della Tollin, una società registrata alla British Virgin Islands, nei Caraibi. Altri 74 milioni, sarebbero stati depositati su un conto svizzero ed incassati dall’attaccante del Real Madrid alla fine del 2014, anno in cui ha ceduto i diritti sulla propria immagine, per gli anni tra il 2015 e il 2020, a un business man di Singapore, Peter Lim. Così facendo, CR7 avrebbe nascosto circa 150 milioni al Fisco.
In un comunicato stampa diramato oggi, venerdì 2 dicembre, Jorge Mendes (noto procuratore di calcio), attraverso la sua società Gestifute, ha dichiarato che sia Ronaldo sia Mourinho sono in regola con il Fisco in Spagna e in Inghilterra, dove lavora tutt’oggi lo ‘Special One’. La sua società personale, come rivelano le carte di Football Leaks, si chiama Koper Services ed è stata registrata allo stesso indirizzo di quella di Ronaldo. Entrambe hanno sede in una palazzina di due piani a Vanterpool Plaza, nella cittadina di Road Town, sull’isola di Tortola.
Nel 2014 Mourinho è stato segnalato dal Fisco spagnolo che ha aperto un’indagine sui suoi affari. Il conto finale è davvero pesante. Per mettere a tacere le voci, il tecnico portoghese dovrà pagare 5,5 milioni, tra tasse arretrate e sanzioni.
Nelle squadre coinvolte nell’inchiesta dell’Espresso figurano anche club italiani: Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli e Torino.