Per la prima volta in questo Mondiale 2020 di Formula 1 è una Ferrari a chiudere una sessione di libere in vetta alla classifica tempi. Sotto la pioggia dell’Hungaroring Sebastian Vettel centra il miglior tempo trovandosi a suo agio a bordo della SF1000 su una pista bagnata. Dopo aver affrontato la pioggia solamente nel sabato di qualifica in Stiria, il weekend del Gran Premio d’Ungheria comincia con temperature piuttosto basse e con gli ombrelloni aperti in pit-lane. Sarà il meteo a decidere le sorti di questo appuntamento che nella mattinata per oltre un’ora aveva concesso ai piloti di girare su pista parzialmente asciutta per testare le prestazioni in simulazione qualifica. E come da pronostico è stata la Mercedes a prendersi primo e secondo miglior tempo della sessione con un Lewis Hamilton da urlo che ferma il cronometro sull’1’16″003 usando gomma dura, mescola di svantaggio rispetto a quella utilizzata da Valtteri Bottas dietro di pochi millesimi. Poi le due Racing Point, oggetto di forte contestazione nel paddock, guidate da Sergio Perez e Lance Stroll e la Renault di Daniel Ricciardo fino ad arrivare al sesto e al settimo posto di Vettel e Leclerc, più lenti di oltre un secondo rispetto alle Mercedes. Una sessione, però, accesa dall’ottimo approccio della SF1000 nel passo gara con i due ferraristi parsi più competitivi rispetto alla simulazione attuata sia dalle Racing Point che dalle Red Bull.
Situazione completamente differente, invece, nelle libere 2 con soli 13 piloti scesi sul tracciato per registrare un tempo sulla pista bagnata. Gira in 1’40″464 Vettel che si prende la vetta della classifica tempi davanti alla Mercedes di Bottas per poco meno di tre decimi mentre Sainz chiude in terza posizione e Leclerc in decima: per il monegasco qualche problema di troppo con il posteriore soprattutto durante l’utilizzo delle gomme intermedie. E se per il weekend il tema più caldo ora diventa quello relativo al meteo e alla possibilità di assistere a una qualifica e/o una gara sul bagnato, non si placa la polemica attorno al mondo Racing Point.
In attesa di conoscere l’esito delle analisi della Fia, che con tutta probabilità non dovrebbero arrivare prima della tappa di Silverstone, la Renault continua a pressar forte evidenziando come la RP20 sia identica alla Mercedes W10 del 2019. “Pensiamo che la Racing Point abbia usato i pezzi della Mercedes“, tuona il direttore esecutivo della Renault Marcin Budkowski, peraltro ex responsabile tecnico della federazione internazionale. “Abbiamo sentito delle voci già in Austria riguardo questa protesta, ma siamo fiduciosi di aver fatto tutto nei limiti del regolamento – ha precisato il team principal della Racing Point Otmar Szafnauer -. È sorprendente che si crei un caso contro di noi quando ci sono altri team che hanno fatto la stessa cosa“. Con la Mercedes chiamata in causa la chiosa finale spetta a James Allison: “Non si tratta di orgoglio o di vergogna, bisogna solamente avere rispetto di un team che ha fatto una buona macchina con un budget relativamente basso“. Polemiche che si placheranno soltanto quando verrà pubblicato il verdetto della Fia, nel mentre, però, c’è un weekend da chiudere. Appuntamento a domani con le libere 3 dalle 12:00 mentre la qualifica andrà in scena alle ore 15:00.