Il secondo slalom gigante femminile della stagione ha preso il via nel pomeriggio italiano sulla pista Super Star di Killington, nonostante qualche problema tecnico legato alla diffusione del segnale internazionale. A trionfare è la francese Tessa Worley a tre anni dall’ultimo successo, che grazie ad una seconda manche pazzesca supera Nina Loeseth, alla quale va la piazza d’onore dopo il primo posto della prima manche. Quindi Sofia Goggia completa il podio, con il primo podio della carriera, davanti a Marta Bassino 4a. Cinque azzurre nelle 10, per la prima volta nella storia.
La prima manche. Partita con il pettorale numero 1 e sfruttando una pista intonsa, Nina Loeseth ha sciato una manche perfetta e senza sbavature e non è più stata superata da nessuno. L’angusto tracciato, posto su qualche tratto anche abbastanza ripido, si è rovinato molto velocemente a causa delle temperature, del fondo non duro e del ritardo di 40 minuti causato dai problemi sul segnale internazionale. Quindi, solo le prime hanno sfruttato una discreta pista, occupando i primi posti: bene Federica Brignone al 3° posto e Marta Bassino al 6°. Sorprendono la Worley al 2° ma soprattutto la Brunner al 4°, scesa col numero 18. Solo 8a la Shiffrin, mentre tutto sommato più che bene il resto della squadra azzurra: Irene Curtoni 12a, Francesca Marsaglia 13a, Sofia Goggia 14a, Elena Curtoni 17a, Manuela Moelgg 23a nonostante due gravi errori (potete vedere l’ultimo nel tweet allegato) e Nadia Fanchini 24a. A pesare, man mano che scendevano le atlete, una pista davvero rovinata e difficile da interpretare, su un pendio divertente ma forse non del tutto adatto alla Coppa del Mondo?
I wonder how Manuela #Moelgg survived to that… she has even chances to qualify to 2nd run! #BeastWorldCup #FisAlpine #wearefisi pic.twitter.com/BjsTaQeYm0
— Michele Galoppini (@MikGaloppini) 26 novembre 2016
La seconda manche. Si è cominciato con 15 minuti di ritardo, conseguenti al forte ritardo della prima manche. Protagonista per i primi 10 pettorali è stata la forte nebbia, forse eccessiva rispetto ai limiti regolamentari. Questa è stata la prima causa di una serie di errori e prestazioni poco brillanti ad inizio gara, dove comunque la nostra Moelgg si è ben distinta, arrivando al traguardo al primo posto, vendicandosi dall’erroraccio della prima manche. La prima a dare un grosso sussulto alla manche è stata la nostra Sofia Goggia, nuovamente protagonista di una seconda manche precisa, veloce, all’attacco e senza paura nonostante il fondo ed il tracciato insidioso, arrivata al traguardo con più di un secondo di vantaggio sulla Baud. Bene appena dopo di lei anche Marsaglia ed Irene Curtoni, piazzatesi rispettivamente a 6 e 9 decimi. Una alla volta la bergamasca ha superato tutte le avversarie, comprese Shiffrin, Drev e Bassino, che però si è infilata in seconda posizione a 2 centesimi.
E’ toccato quindi alle prime 5. La Rebensburg è scesa in maniera incompresibile, probabilmente impaurita dal fondo e dalla visibilità al rientro dal brutto infortunio, mentre la Brunner è scivolata sul muro finale dopo una grande prova, sprecando tutto. Anche la Brignone non ha sciato come nella prima manche, segnando due errori abbastanza evidenti ed arrivando solo 6a. Saranno quindi solo Tessa Worley e Nina Loeseth a passare le due azzurre: manche perfetta della francese, che lascia 1.11 alla Goggia e che supera anche la Loeseth che arriva “solo” seconda.
La classifica finale vede addirittura 5 atlete azzurre terminare nelle prime 10: Goggia 3a, Bassino 4a, Marsaglia 7a, Brignone 8a, Irene Curtoni 9a, senza dimenticare poi Elena Curtoni 16a, Moelgg 20a e Fanchini 23a.
Rispetto alla classifica di specialità, in testa ora c’è la Worley con 140 punti, seguita dalla Shiffrin con 125. Terza e quarta Bassino e Goggia, con 110 e 105 punti.