“Sono indignato per questo episodio ma non stupito più di tanto perché la diffusione degli imbecilli negli ultimi tempi, forse anche a causa del virus, si è amplificata e quindi anche di fronte a questo episodio sgradevole e disgustoso mi rassegno, proprio perché mi aspetto sempre da parte dei giovani azioni dissennate come questa”. Vittorio Feltri non usa giri di parole per commentare l’imbrattamento della statua di Indro Montanelli, avvenuto a Milano, nei giardini a lui intitolati. “Mi auguro solo che si riesca a ripristinare in fretta la statua – dice il direttore di ‘Libero’ all’Adnkronos – e che in modo civile possa continuare a rimanere dov’è, per sempre”. Perché, sottolinea Feltri, “nei confronti di Montanelli non si può avere che stima. Tutti noi abbiamo un ricordo meraviglioso di lui, di un giornalista che era considerato il Papa dei giornalisti italiani, il numero uno”. Chi ha vandalizzato la statua “lo processerei – spiega Feltri – perché è stato commesso un reato e va giudicato in quanto tale. Non faccio il giudice, non mi permetto di emettere sentenze ma mi auguro che qualcuno al posto mio lo faccia”.
Quanto a Gad Lerner, che ha definito Montanelli “oggetto di venerazione sproporzionata alla sua biografia”, Feltri taglia corto: “Penso che sia Gad Lerner ad essere sopravvalutato non certo Montanelli, mi sembra evidente. Non è un’opinione ma la constatazione dei fatti. La produzione di Montanelli è sempre stata di alto livello. Non ho niente contro Lerner ma il confronto mi sembra una bestemmia”.