“Che cosa ho pensato durante il lockdown? Dopo Garmisch, con quella brutta caduta in cui mi sono rotta il braccio, ero talmente svalvolata che ho pensato anche di ritirarmi” ha confessato la campionessa olimpica di discesa, “però poi mi sono fermata, ho letto molto e mi sono data la possibilità di avere una vita normale per quanto fosse anormale la situazione, e ho fatto quello che mi andava di fare. Andare in libreria, suonare un po’ la pianola che era una passione fin da bambina, abbandonata a causa dello sci. Ho ricreato un po’ quelle mie bolle vitali dentro cui sento di poter esistere anche senza le gare. Anzi, sono proprio quelle che ti fanno affrontare nel modo giusto l’esperienza agonistica“.
“C’è una Sofia ritrovata? Sì, mi sono ritrovata davvero. Mi ha aiutata anche lo yoga. L’anno scorso ero annebbiata: capita, quando sei troppo stanca, e non funzioni più, e a cascata non funzionano neppure le altre cose” ha spiegato Goggia. “Adesso sto bene e qui allo Stelvio ho trovato le condizioni che cercavo, per me è il top. Sciamo tanto e abbiamo tutte le piste a disposizione” ha concluso l’azzurra.