L’ex capo della Formula 1, Bernie Ecclestone, in un’intervista rilasciata alla ‘AFP’, ha deciso di schierarsi dalla parte del sei volte campione del mondo Lewis Hamilton, nella lotta contro il razzismo, dopo l’omicidio dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis: “È una buona cosa che Lewis esca allo scoperto, anche i calciatori dovrebbero iniziare a parlare e dovrebbero continuare a farlo”.
Ecclestone, poi, ha ricordato di essersi schierato contro il razzismo nel 1986, con l’eliminazione del Gran Premio del Sudafrica come forma di protesta per il regime di apartheid in atto all’epoca: “Mi ha personalmente stupito che ci sia voluto tanto tempo perché gli sportivi si interessassero all’assassinio di una persona di colore. Ho ritirato la licenza al Sud Africa quando c’era l’apartheid, che era sbagliato e disgustoso. Purtroppo il razzismo non è mai scomparso”.
Lo stesso ex numero uno della Formula 1, però, non cancellò il GP del Bahrain del 2012: “Ma lì si volevano impadronirsi dello Stato, e non è il caso del Sud Africa o degli Sati Uniti. E comunque incontrai la persona che stava organizzando le proteste e le persone che hanno affermato di essere state torturate”.