Sul fatto che sia stato meglio un rinvio della decisione da parte della Fis piuttosto che un voto a maggioranza immediato, il n.1 del CONI non ha dubbi: “Sicuramente. Tutto si può prestare a delle valutazioni soggettive. Ma c’è da tenere in considerazione un dato di fatto che va spiegato e raccontato. Mi permetto di sottolinearlo anche da membro del Cio, dico che la decisione dell’Italia è anche dovuta al fatto che qui c’è stata pandemia“. “Non tutti i paesi hanno avuto gli stessi problemi” ha aggiunto Malagò, “se il mondiale fosse stato in programma altrove, dove a differenza dell’Italia non c’è stato un epidemia di questa proporzioni, non ci sarebbe stata la necessità di prendere questa decisione. Se si fosse tenuto in Nuova Zelanda, dico per esempio perché ho appena visto i dati, non ci sarebbe stato bisogno di avanzare questa richiesta“.
“Cosa potrebbe succedere in questo mese di tempo? In teoria potrebbe succedere di tutto ma credo niente, credo non succederà niente. La decisione alla fine verrà presa” ha precisato Malagò. Il presidente del Comitato Olimpico nazionale ha anche commentato il comportamento della Germania, che ha criticato l’Italia per aver chiesto il rinvio con una nota ufficiale: “Non sapevo la Germania avesse preso posizione” ha detto Malagò, “ne prendo atto, magari uno può essere contrario. Senza una visione completa non è tuttavia possibile dare un giudizio completo, per questo servono tutte le carte“.