Serie A

Serie A, Casarin: “Qualità arbitrale bassa? Perchè ora si gestisce un posto fisso”

Foto Antonio Fraioli
Qualità arbitrale bassa nel massimo campionato? L’origine è la riduzione dell’organico di serie A con 21 arbitri che hanno il posto fisso. Un direttore di gara oggi si ritiene sempre designabile a prescindere dal rendimento delle ultime prove“. Questo il parere dell’ex fischietto Paolo Casarin in merito al livello attuale degli arbitri. Casarin ha spiegato ai microfoni di “Toscana tv” gli aspetti che hanno frenato la crescita degli arbitri in Italia: “Alcuni anni fa è stato fatto un errore gravissimo, ovvero la decisione di separare la B dalla A, facendo due gruppi distinti, dove gli arbitri di A avrebbe fatto solo gare del massimo campionato e quelli di Serie B solo di B con magari qualche partita di A. Tutto ciò ha tolto la spinta agli arbitri di B, tutto è diventato un modo di gestire un posto fisso: puoi arbitrale bene o male, le cose non cambiano“.

Gli arbitri che a fine stagione vanno a casa sono solo quelli che hanno raggiunto il limite di età dei 45 anni” ha aggiunto Casarin, “il ricambio arbitrale non è avvenuto per questo“. “Può anche capitare che dalla base non arrivino ricambi arbitrali di grande qualità” prosegue l’ex fischietto, “ma secondo me il direttore di gara di serie A deve sentirsi sotto esame continuamente perché è una competizione anche quella, è la stessa cosa del calciatore che non può sentirsi un titolare fisso“. Casarin ha detto la sua anche sul Var: “Non toglie le possibilità di critica però è un mezzo che aiuta l’arbitro a rivedere l’azione con il filtro dei colleghi. Il Var va inteso come un sostegno accurato per l’arbitro, non ha lo scopo di far tacere le persone, cosa che sarebbe anche poco auspicabile“.

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