Il Governo britannico ha dato il via libera alla ripresa delle attività sportive, quindi, anche della Premier League. Si ipotizza come data il 12 giugno, ma rimangono molti punti interrogativi fra i club e i giocatori. Tra questi anche il capitano del Watford, Troy Deeney che sui social ha dichiarato di essere contrario alla ripresa del campionato: “Al momento non sto nemmeno parlando di calcio. Sto pensando solo alla salute della mia famiglia. Se sento che giocando non mi prenderò cura di loro, non lo farò perché non voglio metterli a rischio. Se non è abbastanza sicuro per i tifosi essere all’interno dello stadio, perché dovrebbe essere sicuro per i calciatori essere lì? Quando ci sono i calci d’angolo ci sono 18 o 19 uomini in area, non è un allontanamento sociale. Sono queste le domande che le persone (i calciatori ndr) hanno posto ma al momento non abbiamo ricevuto risposte perché non si possono dare”. L’attaccante inglese di origini giamaicane ha preso in considerazione anche l’idea di rifiutarsi di scendere in campo e quindi rinunciare allo stipendio o subire una multa: “Cosa faranno, mi toglieranno i soldi? Sono stato povero prima, quindi non mi dà fastidio l’idea. Stiamo facendo tutti questi test per riportare i calciatori al lavoro e la conseguenza è che il Servizio Sanitario Nazionale, gli operatori e le persone in prima linea che ne dovrebbero avere davvero bisogno non ne hanno abbastanza. Come si giustifica questa cosa? Mi sento come se volessero riportarci al lavoro solo per farci pagare le tasse. I giocatori della Premier League pagano quasi 4 miliardi di sterline di tasse all’anno”.
Watford, Deeney contrario alla ripresa: “Penso alla famiglia. Mi tolgono i soldi? Sono già stato povero”
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