Ciclismo

Ciclismo, Bettini: “L’Uci si inchina al Tour de France, tutto il resto viene dopo”

Paolo Bettini - Foto Twitter

“Assurdo. Questa pandemia ha esaltato in maniera plateale gli interessi dell’Uci e gli inchini che l’Uci fa nei confronti di Aso e del Tour“. Paolo Bettini, ex ciclista e oro olimpico ai Giochi di Atene 2004, ha parlato in un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport commentando le scelte fatte dall’Uci nelle ultime settimane dopo lo stop per l’emergenza coronavirus. Il concetto è: sistemo il Tour, e il resto del mondo si adegua – ha tuonato Bettini -. E questo succede anche perché i proprietari del Tour sono gli stessi della Vuelta, e che la Vuelta sia tre giorni in meno, e che non recuperi le tre tappe previste in Olanda per liberare spazio nel calendario, è secondario. E’ tutta una logica sbagliata: esiste solo il Tour e tutto si deve adeguare”.

In questa stagione straordinaria si doveva far capire agli sponsor che non esiste solo il Tour – ha proseguito il campione olimpico -. Ci sono Giro e Vuelta, Fiandre e Sanremo, Roubaix e Strade Bianche. Il principio doveva essere ‘si investe nel ciclismo, non in una gara’. Ma l’Uci ha dimostrato che non siamo una famiglia e che non fa gli interessi del movimento ciclistico mondiale, non ha interesse a valorizzare il suo mondo. Non c’e’ coerenza, non c’è rispetto per tutto cio’ che non sia il Tour”

L’Uci non può dire che, salvato il Tour, abbiamo salvato la stagione. Perché allora è difficile andare da uno sponsor e dirgli di investire. Tutte le gare del calendario generano interessi e risorse – ha poi aggiunto Bettini -. Il presidente Lappartient ha dimostrato di non aver voluto valorizzare la sue gare. La logica di questa stagione doveva essere: poca quantita’ e grandissima qualità. Ma come, hai 100 giorni e ti ritrovi il meglio che puoi, le cinque classiche-Monumento e i tre grandi giri, e che cosa fai? Lasci libero il Tour e fai sovrapporre tutto il resto. Se durante il Giro d’Italia mi metti tutte, e ripeto, tutte le classiche del Nord, e per di piu’ ci sono sei giorni di sovrapposizione con la Vuelta e l’ultimo giorno anche la Roubaix, non hai valorizzato il tuo tesoro. Ha vinto la non-logica. L’Uci ha perso l’occasione di fare sistema con squadre e corridori nel gestire un anno di difficoltà”.

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