“Qui in Germania stavamo già meglio, potevamo uscire, fare allenamenti seppur in gruppi in 4 o 5, però era strano perché il riscaldamento dovevi farlo a casa e poi solo dopo arrivare al campo, perché non si potevano usare gli spogliatoi. Ora che la Cancelliera Merkel ha deciso di ripartire siamo tutti d’accordo perché ci manca il pallone”. Queste le parole del giocatore italiano che gioca nel Friburgo e nella nazionale italiana, Vincenzo Grifo ai microfoni di ‘Radio Sportiva’. Il centrocampista ha parlato del ritorno della Bundesliga che avverrà tra una settimana: “Sappiamo che la salute è la cosa più importante ma qui in Germania si poteva già uscire, la vita era già più normale rispetto all’Italia, Spagna e Inghilterra, e ora la gente è contenta che ricominci la Bundesliga. A me personalmente mancavano i colleghi, ad allenarci eravamo in 4 e mancavano gli altri, il clima dello spogliatoio, ora siamo tornati davvero perchè dadue giorni lavoriamo tutti assieme e abbiamo una settimana per prepararci alla prima. Sono curioso di vedere se siamo pronti, abbiamo lavorato molto ma è chiaro che ci sono cose che ci mancano.Ho tanti parenti in Italia e sappiamo come sia la situazione là. Qui si cercherà di fare le cose per bene: c’è grande fiducia ma anche una malattia che può capitare a tutti,e dobbiamo fare di tutto per evitare il contagio. Pero’ alla fine può sempre succedere, serve la massima attenzione, nella vita normale usiamo la mascherina sempre e noi calciatori dobbiamo essere un esempio anche fuori dal campo”.
Per quanto riguarda un possibile futuro nel calcio italiano, ha risposto: “E’ una cosa che mi chiedono tutti, io sono nato in Germania, a Friburgo sto bene a Friburgo e sento tanta fiducia. Però mi sento al 100 per cento italiano, quindi non si sa mai, se arriverà l’offerta di una grande squadra dovrò riflettere. La Lazio? So che Tare è molto attento al mercato tedesco, e vedo che avete letto. La nazionale? Sono orgoglioso perché ho sempre sognato di riuscire ad entrare nella famiglia azzurra: è sempre stato il mio sogno, e ho messo tanta disciplina e lavoro per arrivarci. Sono nato in Germania, qui sto bene e sono felice ma ho sempre saputo che se avessi dovuto scegliere fin dalle nazionali giovanili il mio cuore batte per l’Italia. Ringrazio Evani,Di Biagio e Mancini che mi hanno dato questa possibilità. Speravo si potessero giocare gli Europei, ma vorrà dire che avrò un altro anno per fare ancora più gol e assist affinché Mancini pensi a me”.