Calcio

Boniek attacca la Fifa: “Scelta populista. Con 5 cambi non è calcio”

Zibi Boniek - Foto Biagio Milano

Zibì Boniek, presidente della Federcalcio polacca, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com e ha criticato aspramente la decisione della FIFA di consentire le cinque sostituzioni: “Noi non la adotteremo nel campionato polacco. Così non è calcio. È una decisione senza alcun fondamento, adottata solo per populismo da chi evidentemente non sa come funziona una partita di calcio, e solo per compiacere le pressioni esterne. È assurdo dire che sia giustificata dai ritmi forsennati. Quali ritmi forsennati? Noi stessi con la Polonia ai Mondiali ’82 giocammo 7 partite in un mese nell’estate spagnola, tante furono sotto il sole, si scendeva in campo ogni tre giorni e c’erano solo due cambi. E stiamo parlando di trent’anni fa, senza tutti i vari progressi contemporanei in termini di preparazione atletica”. Boniek, inoltre, attacca senza peli sulla lingua anche la dinamica delle sostituzioni: “Da sempre il calcio è giustamente terreno di conquista di chi è meglio preparato, chi corre di di più, di chi è all’altezza fisicamente. Questa decisione in verità sottrae la componente atletica al bello del calcio, ma è una delle parti fondamentali. E poi, anche la dinamica e la logistica sono assurde: si prescrive che le sostituzioni debbano avvenire in un massimo di tre finestre. Bene: cosa succede se si infortunano tre giocatori in tre momenti diversi e si è costretti alla sostituzione? Si perdono allora anche gli altri due cambi. Ma che logica è?! E nemmeno ha senso addurre la scusa del caldo: non solo perché, come dicevo prima, per Mondiali ed Europei si gioca esattamente nelle stesse condizioni; ma perché al problema della temperatura si ovvierà già con i cooling break che l’arbitro può decidere a metà dei due tempi! Che senso ha includere tutte queste pause? Speriamo che valga solo per il 2020 e non si facciano venire strane idee”.

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